Beatrice Erano trascorse centosessantotto ore e cinquantasette minuti da quando la mia vita era andata in pezzi. Avevo vomitato sedici volte, avevo finito le lacrime e il mio braccio aveva sette nuove cicatrici, con l’ultima erano otto. Non avevo più rasoi per cui decisi di usare delle forbici, accanto a me tenevo il disinfettante e la garza che avrei usato per coprire la mia ferita. Quando la punta cominciò a premere sulla carne sospirai per il sollievo, la pressione si fece sempre più forte e le mie labbra si strinsero. La punta cominciò a strisciare fino a formare una linea retta e due lacrime scesero lungo le guance le cui gocce si mescolarono a quelle del sangue che colava. Respiravo di nuovo, mi sentivo bene. Pulii tutto e rimisi la forbice al suo posto, poi ritornai al letto e sp