Portando una sedia davanti a uno dei caminetti della sala da pranzo per pensare a lui con comodo, passai gradualmente dal riflettere sulla sua felicità a seguire immagini nei carboni ardenti, e a pensare, quando si spezzavano e cambiavano, alle principali vicissitudini e cambiamenti che avevano segnato la mia vita. Non avevo visto più un fuoco di carbone da quando avevo lasciato l’Inghilterra tre anni prima: anche se ne avevo osservati molti di legna, mentre si riducevano a ceneri grigie, e si mescolavano al cumulo leggerissimo dentro il camino, che nel mio sconforto si prestava benissimo a raffigurare le mie speranze morte.
Adesso riuscivo a pensare al passato, con gravità, ma senza amarezza; e riuscivo a contemplare il futuro con animo pieno di coraggio. Casa, nel senso migliore del ter
