Mentre passavamo per dei magnifici corridoi, domandai al signor Creakle e ai suoi amici quali si pensava che fossero i maggiori vantaggi di quel sistema onnipotente e universalmente considerato importantissimo. A me pareva che fosse il perfetto isolamento dei prigionieri – ovvero che nessuno confinato là sapesse nulla degli altri; che metteva i prigionieri in una sana condizione di spirito, e portava alla sincera conversione e al pentimento.
Ma quando iniziammo a visitare i reclusi nelle loro celle, e ad attraversare i corridoi in cui erano le celle, quando ci spiegarono come potevano andare in cappella e così via, e il modo in cui ciò veniva fatto, rimasi colpito dal pensiero che ci fosse una grande probabilità che i detenuti sapessero molte cose l’uno dell’altro, e che avessero un loro
