Mia zia le aveva scritto uno dei suoi biglietti strani e sbrigativi – appena più concisi di una banconota – a cui di solito si limitavano i suoi sforzi epistolari. Vi aveva scritto di essere in un momento difficile, e che lasciava per sempre Dover, ma che si era rassegnata, e stava benone tanto che nessuno si doveva preoccupare per lei. Agnes era venuta a Londra per vederla; erano legate da una simpatia reciproca che datava in realtà al tempo in cui ero andato a vivere a casa del signor Wickfield. Non era sola, disse. Suo papà era con lei… e Uriah Heep. – Adesso sono soci, – dissi io. – Che vada al diavolo! – Sì, – confermò Agnes. – Devono sbrigare degli affari qui; e ho approfittato della loro venuta per venire anch’io. Non devi pensare che la mia visita sia del tutto amichevole e disin