“ Caro mio, caro figlio, ora che la disgrazia sta avvicinandosi come una nube nera ad oscurare gli ultimi anni della mia vita, posso scriverti in tutta onestà e sincerità che non è il terrore della legge, non la perdita della mia posizione nella contea, né la caduta del piedistallo dove i miei amici ed i miei ammiratori mi avevano posto, che mi straziano il cuore, ma il pensiero che tu debba vergognarti di me, tu che mi ami, e che spero tu possa sempre rispettarmi. Ma se il colpo mi deve raggiungere, se la disgrazia che pende costantemente sul mio capo debba finalmente abbattersi sulla mia persona, allora preferisco che tu sappia direttamente da me il motivo per cui sono da condannare. Se invece tutto dovesse risolversi per il meglio (e che Iddio onnipotente voglia esaudirmi!), se pe