Il tempo si era fermato.

714 Parole
Il percorso da fare che conduceva all'ingresso del castello era abbastanza lungo,  impiegammo circa una decina di minuti per arrivarci percorrendo una strada all'interno della boscaglia. Il grande piazzale contornato da statue che raffiguravano antichi greci mi apparve dinanzi e, quando l'autista fermò la macchina scesi all'istante, ero molto curiosa e volevo saperne di più su quel bellissimo luogo. Alzai lo sguardo verso l'alto, mi resi conto che le mura del castello erano altissime e mi facevano sentire una nana a loro confronto. -Ed io dovrei abitare in questo magnifico luogo?- Chiesi a me stessa. Fui distratta da quella vista dall'arrivo di un uomo sulla trentina vestito elegantemente e con aria distinta che mi porse la mano presentandosi: -Ben arrivata signorina Berruti spero che il lungo viaggio non sia stato spiacevole?...Sono il signor Gork, il segretario personale del signor Mancini, il suo datore di lavoro- -No...no è andato tutto bene, sono solamente un po' stanca-  Risposi. Il castello era completamente circondato da stupendi pini argentati che proseguivano oltre formando una fitta foresta. Il colore particolare di quelle piante con sfumature somiglianti al color argento rendevano il paesaggio fiabesco. Il signor Gork continuò -Signorina...Signorina!-  Dovette ripeterlo due volte prima che rispondessi, talmente ero presa da quel luogo. -Mi...Scusi sono completamente affascinata da questo stupendo luogo-  -La capisco perfettamente anche a me ha fatto lo stesso effetto la prima volta che vi sono giunto...Ma ora mi segua che le faccio strada- Varcammo il portone d'ingresso in legno massiccio con decorazioni intarsiate raffiguranti figure di animali. L'interno era stupendo arredato con mobilio antico, l'ambiente era molto curato e confortevole ma sembrava che il tempo si fosse fermato a molti secoli prima. Seguii Gork lungo un corridoio con ai lati pareti di legno intarsiate da decorazioni e arrivammo in una stanza arredata da un piccolo salotto. Due uomini sulla quarantina ci stavano aspettando e mi vennero presentati da Gork come personale di servizio. -Non ho visto neanche una donna, non ci sono donne in questo castello?...- Domandai incuriosita. -No non ci sono donne, il personale di servizio è composto solamente da uomini. L'unica donna al castello è lei signorina, spero che questo non le crei dei problemi?...- Mi chiese Gork, attendendo con trepidazione la mia risposta. -No...No si figuri, nessun problema- Risposi pensando che la cosa non mi avrebbe preoccupato. -Il maggiordomo, il signor Trudi l'accompagnerà nella sua camera. Incontrerà il signor Mancini a colazione che verrà servita alle 13,30. Mi raccomando sia puntuale perchè il padrone tiene molto a questo- -Non c'è problema, in genere sono abbastanza puntuale- Risposi sorridendo. Gork si congedò da me, seguii il maggiordomo che, con in mano la mia valigia, faceva strada salendo la lunga scalinata situata al salone d'ingresso. Mi sembrava di essere stata catapultata in un'epoca molto antica, questo pensiero mi venne tolto dalla vista dei termosifoni che, data la bassa temperatura di quel luogo, erano accesi ed emanavano un tiepido calore. Percorremmo un'altro corridoio ed arrivammo in quella che sarebbe stata da quel giorno in poi la mia stanza. Non mi stupì il grande letto a baldacchino situato al centro della stanza, quasi tutto l'arredamento era antico eccetto un grande guardaroba a sei ante bianco laccato che con il suo colore ravvivava l'ambiente e lo rendeva molto confortevole. Avevo persino il bagno in camera completo di vasca idromassaggio, non stavo più nella pelle era veramente troppo per la mia portata, avevo visto cose simili solo su alcune riviste d'arredamento. Le sorprese non erano finite, il maggiordomo aprì le ante dell'armadio e indicò tutti gli abiti e le scarpe che conteneva dicendo che erano per me. -Il mio padrone ha chiesto informazioni sulla sua taglia e ha fatto pervenire tutto questo da un negozio di Bolzano, spero siano di suo gradimento... Ora la lascio riposare ci vediamo per l'ora di pranzo....Ah...Mi scusi mi ero dimenticato di dirle che il salone da pranzo è in fondo alla scalinata a destra deve percorrere tutto il corridoio e se lo troverà di fronte- Detto ciò fece un cenno d'inchino con il capo e lasciò la stanza. Appena sola mi gettai sull'enorme e comodissimo letto e allargai braccia e gambe guardando il soffitto arricchito di affreschi, poi chiusi gli occhi godendomi quell'attimo di felicità che non avevo mai provato nel corso della mia vita.
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