Capitolo11

492 Words
La scelta cadde infine su un ristorante cinese, elegante, ma non troppo. “E ora” disse Stuart con gli occhi che gli brillavano, “Il grande dilemma. A casa tua o sua?” “No”, s’intromise Kurt, e tutti lo guardarono sorpresi. Si rese conto che quello era il suo primo contributo alla conversazione. “Non correre, o rischi di rovinare tutto.” “Ha ragione” ammise Tristan. “Non c’è niente che una persona appena conosciuta odi di più che bruciare troppo le tappe.” “Non si tratta di mettergli fretta, è solo un atto di cortesia” si lamentò Seth. “Ecco che parla il playboy!” esclamò Stuart, facendolo scoppiare in una fragorosa risata. Gli gettò contro il tovagliolo. “Grazie per la splendida serata. Ti piacerebbe venire a letto con me?” lo scimmiottò. “E lui lo chiama un atto di cortesia!” Seth gli rilanciò il tovagliolo. “La maggior parte dei ragazzi rimarrebbe deluso se non lo chiedessi.” “Ma credevo che Michael non facesse parte della maggioranza dei ragazzi!” insinuò Kurt. “D’accordo” acconsentì alla fine. Ma con un tono leggermente seccato domandò. “Potrò almeno dargli il bacio della buonanotte?” “No!” esclamò Kurt, provocando di nuovo sorpresa nello sguardo degli altri. “ma non capisci” spiegò. “che è proprio quello che lui si aspetta? La vecchia scena della piovra sulla porta di casa. Sorprendilo. Fagli capire che vorresti, ma non farlo. Ne sarà così sbalordito, affascinato, che non rifiuterà un tuo secondo invito. E ancora meglio, ti troverà diverso, per lui sarai un nome speciale sul cellulare. Ed è fatta, sarò l’inizio di qualcosa di importante.” Gli altri ragazzi lo guardarono con ammirazione e concordarono che era proprio un approccio perfetto e che avrebbero voluto che una cosa simile succedesse anche a loro. Quindi dissero a Seth quanto fosse fortunato a poter contare sui loro consigli. Dopo un momento, anche se con riluttanza, lui si dichiarò d’accordo. Poi, con aria ingenua, domandò. “Ma se è lui a volermi baciare?” Kurt nascose un sorriso e finalmente si rilassò. “Digli che non sei quel tipo di ragazzo.” “Poi torna a casa e fatti una doccia fredda” concluse Stuart, facendo ridere tutti. “E adesso la cheese cake” annunciò Tristan, cominciando a sparecchiare. “Non per me” rispose Seth, e si alzò per servirsi un caffè. Brontolando. Stuart si allontanò dal tavolo e si lamentò che solo guardare i piatti di Tristan lo faceva diventare grasso. Kurt, invece, non riuscì a resistere e se ne tagliò una fetta abbondante. “Quattrocentocinquanta calorie” lo avvertì Seth, risedendosi accanto a lui. Kurt lo ignorò. Tristan si servì, quando Stuart menzionò un programma televisivo che aveva intenzione di guardare, prese il proprio piatto e si trasferì in salotto dicendo che avrebbe lavato i piatti più tardi.
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