Quando il loro incontro si sciolse, lui rimase in silenzio, sorridendo.
"Mi dici che cosa vuoi da me?!" domandò lei per l'ennesima volta, alterandosi. Tutto quel mistero le stava dando sui nervi, i suoi sorrisi, i suoi silenzi, avrebbe voluto non vederlo mai più.
Lui avanzò pericolosamente, facendola arretrare fino ad incontrare la porta: era in trappola.
"Devi essere mia, Granger." sussurrò, a pochi centimetri dalla sua bocca.
"Ma sei scemo?!" urlò lei, spingendo contro il suo petto per allontanarlo.
"Solo per finta. Non voglio nulla da te." aggiunse lui.
Lei si voltò nella sua direzione: "Quindi mi stai chiedendo di fingere di stare con te?" chiese, quasi incredula. Di tutto si sarebbe aspettata, ma non quello. Le sarebbe sembrato più normale se le avesse chiesto di fare qualcosa di illegale, di diventare una mangiamorte o che so io!
Tutto si aspettava, meno che quello!
"Esatto." rispose lui.
"Perché?" chiese. Era perfettamente a conoscenza dei pensieri che Malfoy aveva riguardo lei e le sue origini, dunque non si sarebbe mai aspettata un ricatto simile.
"Questo non ti deve interessare." rispose lui guardando altrove.
"Ah no? Mi hai appena condannata a fare l'unica cosa che mai vorrei al mondo e ti aspetti che io non pretenda una spiegazione?!" alzò la voce Hermione.
"Effettivamente hai ragione. Forse te lo devo." pronunciò, allontanandosi verso la finestra.
"Mi serve la tua immagine. Mi serve che Hogwarts sappia che sono cambiato, che sono perfino capace di frequentare una mezzo... Beh lo sai. Solo allora potrò riavere in mano il mio futuro."
"Vuoi che tutti pensino che sei cambiato quando per farlo non hai utilizzato altro che mezzi subdoli e riprovevoli?! Non ti vergogni nemmeno un po'?" chiese. Era molto arrabbiata. Forse non si rendeva conto di cosa le aspettava: lasciare che tutti credessero che stesse con Malfoy.
"Non mi importa nulla di quello che pensi, Granger! Tu non hai la minima idea di cosa ho passato! E se per smettere di vivere questo incubo devo utilizzare il tuo stupido status symbol di ragazza perfetta, ben venga! Pensa pure quello che vuoi." rispose lui.
Lei rimase immobile, non sapeva cosa rispondere. Non aveva senso tentare di spiegargli, tanto non avrebbe mai capito. Il solo fatto che le avesse proposto una cosa simile significava che poco gli importava di cosa avrebbe significato nella sua vita.
I suoi occhi si riempirono di lacrime, mentre il suo cervello analizzava la situazione e si rendeva rapidamente conto delle conseguenze che quel ricatto avrebbe avuto nella sua vita.
"Per quanto?" chiese lei, con un filo di voce.
"Per quanto lo riterrò necessario." rispose Draco, che non si era scomposto nemmeno per un istante.
Lei chiuse gli occhi, abbandonandosi completamente alla rassegnazione, lasciando che le lacrime che aveva accumulato fino a quel momento scorressero velocemente lungo le sue guance.
Lui le si avvicinò: "Non serve che ti disperi così, non ti toccherò nemmeno con un dito. Almeno non in privato." le disse, facendola piangere ancora di più.
Ancora una volta, vederla così fragile gli provocò qualcosa. Non sapeva cosa fosse quella sensazione ma era come se... gli importasse che la Granger non piangesse? Gli sembrava talmente strano che cercava di cacciare quel pensiero, come aveva fatto quel giorno in corridoio, quando l'aveva presa in giro.
"Senti, mi..." disse lui.
"Risparmiatelo." lo interruppe lei, asciugandosi le lacrime. Non avrebbe più pianto davanti a lui. L'aveva ricattata? Sì. Non poteva tornare indietro? Anche. Ma non avrebbe perso un'altra briciola di dignità in più davanti a quell'egoista.
"Dimmi esattamente cosa devo fare." pronunciò, guardandolo dritto in faccia e lasciando che la parte più forte di lei prendesse il posto di quella più debole.
Lui inspirò ed espirò profondamente, prima di illustrarle i dettagli del suo subdolo, orribile piano: "Dovremmo far capire a tutti che sei la mia ragazza. Questo vuol dire che passeremo del tempo insieme nei i corridoi, in sala grande, ad Hogsmeade... dovrai tenermi per mano e uscire anche con i miei amici. E se ti va, potrei uscire con i tuoi."
"Hmpf! Quali amici? Chi ti aspetti rimarrebbe mio amico dopo quello che vedranno? Che sto con lo stronzo più colossale nella storia di Hogwarts?" esclamò lei.
"Perché pensi che te ne siano rimasti molti Granger? Ti ho osservata in questi giorni, ho visto come sei sola. Forse sono proprio io la persona più vicina a te. Ho visto come eviti Weasley... come lo guardi delusa." disse lui, con sfrontatezza.
"Ma che cosa stai dicendo?! Come ti permetti di spiarmi? Chi ti credi di essere? Sei solo uno stronzo, falso, schifoso, insensibile!" urlò lei.
"Come credi. Forse un giorno ti renderai conto che in fondo ho ragione. Domani mattina attraverseremo il corridoio insieme prima delle lezioni. Quindi vedi di esserti liberata di lui prima di quell'ora." disse, senza lasciarle tempo di rispondere.
Aprì la porta e sparì dietro di essa, con lo stesso furtivo silenzio con cui era arrivato.
*spazio autrice
Come avete visto, il dado è tratto! Come si comporterà Hermione? Pensate che starà al gioco senza opporre resistenza? O che oserà sfidare questo nuovo, misterioso Malfoy? Ditemi cosa ne pensate ;)))