V

830 Words
"Non tollero simili episodi di violenza." disse, dopo aver preso posto alla sua scrivania. "Professoressa McGranitt, le assicuro che io non c'entro nulla, cercavo solo di fermarli!" disse subito Blaise. "Anche io!" esclamò Hermione, cogliendo la palla al balzo. "È così?" chiese la preside ai due baruffanti. "Hermione non c'entra nulla, cercava solo di fermare Malfoy." disse Ron. "Con questo intendi dire che io non lo stavo facendo?" commentò Blaise, cercando lo sguardo di Ron. "Non ho visto." rispose lui, guardando altrove. "Sì che mi hai visto, sai benissimo che lo stavo fermando!" si alterò. "Ho detto che non ho visto niente." ribadì Ron, scandendo bene le parole. "È vero." disse Hermione. "Blaise cercava di fermarli." "Perché lo difendi?" chiese Ron indignato. "E tu perché lo accusi?" rispose subito Hermione, a tono. "Fate silenzio adesso. Voglio che mi diciate che cosa è successo e perché." la McGranitt interruppe il loro battibecco. "Semplice: Malfoy mi ha picchiato." disse Ron prontamente. "Sei tu che lo hai istigato!" intervenne Zabini. "È vero signor Malfoy? Hai picchiato il tuo compagno?"  "Sì." rispose seccamente. Hermione si voltò verso di lui, sbalordita dalle sue parole. Le sembrava assurdo che non volesse scaricare la colpa su qualcun altro o che non cercasse giustificazioni come era solito fare. Lui si sentì osservato, e ricambiò lo sguardo. Lei prontamente distolse il suo, quasi intimorita. "Le dispiacerebbe lasciare andare i miei compagni?" aggiunse il biondo. "Ti stai assumendo tutta la colpa, Draco?" chiese la preside. "Sì, non avrei dovuto colpirlo. Scusami Weasley, la prossima volta terrò le mie mani da Mangiamorte lontane da te." disse, voltandosi verso di lui. Nella stanza calò un profondo silenzio. Hermione non capiva: sembrava davvero pentito, ma anche molto arrabbiato, e per certi versi ironico. Dal suo tono emergeva il nervosismo nei confronti di Ron, e l'ultima affermazione sembrava quasi essere stata detta per impietosire la McGranitt. Eppure si stava prendendo la colpa di tutto, e anche se le sarebbe piaciuto, Hermione sapeva che non era così. Aveva sentito le accuse di Ron e le aveva trovate riprovevoli, soprattutto perché pronunciate davanti a tutti, con una sufficienza da bambino di tre anni. "Bene, allora. 30 punti saranno sottratti a Serpeverde." disse la preside, e subito Ron sorrise soddisfatto. "Non deve più verificarsi una cosa simile, sono stata chiara? La prossima volta non sarò così clemente." "Ora potete andare. Signorina Granger, per favore, accompagni il signor Weasley in infermeria." I ragazzi uscirono dall'ufficio in silenzio, e Ron allungò il passo, seguito da Zabini. Hermione ne approfittò raggiungendo Draco. "Perché lo hai fatto?" gli chiese. "Prego Granger." disse lui, prima di svoltare l'angolo. Hermione rimase confusa dal suo comportamento, ma decise di non pensarci più: non si meritava nemmeno che lei lo pensasse. Eppure sembrava così diverso... Ma da un lato temeva che fosse tutta una messa in scena, un altro dei suoi subdoli piani. "Ron!" disse. "Dove vai? Dobbiamo andare da Madama Chips." "Non andrò in infermeria per un pugnetto." rispose lui. "Se era solo un 'pugnetto', si poteva evitare che qualcun altro si prendesse tutta la colpa." pronunciò alzando un sopracciglio. "Anche tu con questa storia?! Cos'avete tutti con Malfoy? Vi ha fatto il lavaggio del cervello?" "Non c'entra nulla! Qui si parla di onestà e correttezza, Malfoy o non Malfoy! Ho sentito quello che gli hai detto: dovresti vergognarti! Se non fossi tu ti avrei già tolto..." disse lei, prima di venire interrotta da Ron. "Cosa? 50 punti?! Prego, fai pure, tanto quello lì vince sempre! Nonostante tutto quello che succede, la passa sempre liscia, e a nessuno sembra importare. Quello che gli ho detto è la verità! Lo pensano tutti, ma nessuno ha il coraggio di dirlo ad alta voce." "Coraggio? Si tratta solo di intelligenza! Quello che hai fatto è stato istigarlo come lui faceva con te al secondo anno! La differenza è che ora tu sei al settimo e ti comporti ancora come un bambino!" "Quindi stai dalla sua parte?" chiese, guardandola come se fosse un'estranea. "Non sto dalla parte di nessuno Ronald! Perché non capisci?" "Già, perché non capisco? Non lo so Hermione, dimmelo tu! Spiegami perché devi sempre fare la maestrina del cazzo!" "Non sto dicendo questo! Perché devi sempre rigirare tutto?" chiese, frustrata e ferita da quelle parole. "Senti lascia perdere." rispose, allontanandosi. "Dove vai? Dobbiamo andare in infermeria!" "Vaffanculo Hermione." disse infine lui. Lei non se l'aspettava, e ci rimase molto male. In fondo stava solo cercando di aiutarlo, e spiegargli il suo punto di vista. Perché non riusciva a mettere l'onestà e la correttezza prima del rancore? "E va bene. Fai come vuoi, ma non ti aspettare che stia qui a rincorrerti come faccio sempre!" Urlò alla figura del suo ragazzo che si allontanava sempre di più, cercando di mascherare quanto le sue parole l'avessero ferita. Era molto arrabbiata, ma riuscì a scacciare la sua frustrazione in vista delle lezioni successive. Prese un respiro profondo, e camminò nella direzione opposta, verso l'aula di storia della magia.
Free reading for new users
Scan code to download app
Facebookexpand_more
  • author-avatar
    Writer
  • chap_listContents
  • likeADD