Davanti a noi si stendeva l’alta catena dei monti, alla quale ci eravamo obliquamente avvicinati durante l’intero giorno. Fin dallo schiarire dell’alba i suoi picchi argentei erano stati il nostro punto di mira attraverso una sconvolta foresta, solcata da spumosi torrenti e cosparsa di massi enormi. Le vette (come dico) erano argentee, perché sulle cime più alte la neve cadeva ogni notte; ma i boschi, a valle avevano appena una velatura di brina. Per tutto il giorno il cielo era sembrato carico di tetri vapori, attraverso i quali il sole fluttuava, rilucendo non più di uno scellino; per tutto il giorno il vento aveva soffiato contro la nostra guancia sinistra, crudamente gelido, ma purissimo da respirare. Però verso sera, il vento si calmò; le nuvole, non essendo più sospinte, si disperser