Capitolo 15

1230 Words
Luca riunì gli speciali per un incontro urgente. Tra di loro c'erano anche i bambini, portati lì dalla loro maestra. Luca guardò il suo popolo, la sua famiglia, e prese un lungo respiro prima di cominciare a parlare. “Voglio che sappiate che per me siete tutti molto importanti e che, qualunque cosa accada in futuro, sarete sempre la mia famiglia,” iniziò. “Ma le notizie che sono arrivate dalla città mi hanno convinto a prendere una decisione difficile. Dobbiamo mandare via da questo rifugio i bambini e gli speciali che non hanno poteri attivi. Lo so, sarà difficile per voi separarvi dalle persone che amate, ma è l'unico modo. Siamo stanchi che l’esercito del silenzio ci cacci come animali. Dobbiamo fermarli prima che loro fermino noi. Ora, come speciali, dobbiamo usare i nostri poteri per difendere noi stessi e le persone a cui teniamo. Dobbiamo combattere per un futuro migliore.” Il silenzio calò tra la gente, ma poi una voce si alzò, rompendo il silenzio. “Sono d’accordo con Luca, dobbiamo alzare la testa e non permettere più all’esercito del silenzio di trattarci come dei mostri,” disse il signor Crescentini, il padre di Vittorio, guardando sua moglie e suo figlio. “Io sono pronto a combattere per la mia famiglia,” aggiunse, con determinazione. “E voglio che tutti voi siate pronti a combattere per la vostra.” La signora Crescentini si avvicinò al marito e, con voce calma, disse: “Sarò sempre pronta a combattere con te, e con mio figlio, che ho appena ritrovato.” Vittorio, preoccupato, si avvicinò ai suoi genitori, allontanandosi dal fianco di Jared. “Voi non potete farlo,” disse, la preoccupazione evidente nel tono. “I vostri poteri non sono più forti come quando eravate giovani. È troppo pericoloso.” Il signor Crescentini mise una mano sulla spalla di suo figlio e, con una gentilezza che mascherava una grande determinazione, rispose: “Voglio combattere per il tuo futuro, e anche per quello della persona che ami.” Vittorio lo guardò stupito e, con un tono curioso, chiese: “Da quando lo sai? Pensavo lo sapesse solo mamma.” “Lo so da molto,” rispose il padre, guardando anche Jared. “C’è qualcosa tra voi due, e lo accetto. Ho già perso mio figlio una volta e non voglio perderlo mai più.” Vittorio, commosso, abbracciò suo padre e si promise che avrebbe fatto di tutto per proteggere le persone che amava. La riunione degli speciali terminò rapidamente. Le maestre incaricate si occupavano già di spostare i bambini e gli speciali senza poteri attivi verso un altro rifugio, situato in un mondo parallelo che Sofia aveva creato grazie ai suoi poteri. L’esercito del silenzio non era mai riuscito a trovarlo. I bambini e gli speciali senza poteri attivi salutavano i loro familiari, sperando di rivedersi un giorno. Rosa abbracciò forte suo marito Raul, che le diede un bacio sulla fronte e poi baciò anche il loro bambino. “Fai attenzione,” disse Rosa, con un filo di voce. “Raul, noi due ti aspettiamo, ritorna sano e salvo.” “Non ti preoccupare,” rispose Raul, con determinazione. “Ho già perso una famiglia a causa dell’esercito del silenzio. Non succederà di nuovo.” Si scambiarono un ultimo bacio e si separarono. Carlos e Luca abbracciarono la loro madre, Maria, che faticava a sciogliersi dall’abbraccio. Quegli anni senza di loro le erano pesati, e ora, seppur felice di riaverli, sapeva che doveva fare tutto il possibile per costruire un futuro migliore per loro. Carlos fu il primo a staccarsi e, con un sorriso triste, disse: “So che andrà tutto bene.” Maria lo guardò, capendo che suo figlio stava nascondendo qualcosa. Carlos era abile nel celare le sue visioni per non preoccupare la famiglia. “Lo so, Carlos,” rispose Maria, con un sorriso forzato. “So che non mi dirai tutto quello che vedi nelle tue visioni, ma ricordati una cosa: la mamma ti vorrà sempre bene. E tu e Luca sarete dei grandi guerrieri. L’ho visto in un sogno.” Maria abbracciò ancora una volta i suoi bambini, e poi Carlos e Luca si rivolsero ai loro fratelli. Li abbracciarono forte, e Carlos, con un sorriso misterioso, sussurrò all'orecchio di Riccardo: “Non vedo l’ora di conoscere il mio nipotino.” Riccardo si fermò, stupito, e lo guardò. “Carlos, che cosa stai dicendo?” chiese, sorpreso. Carlos sorrise enigmaticamente e si allontanò, mentre Riccardo lo guardava andar via, pensieroso. … Nel suo studio, Adam Smith camminava avanti e indietro, preoccupato. Pensava che il suo piano avrebbe portato a dei risultati, ma nulla sembrava cambiare. I comuni portati nella caserma con l’accusa di aver cospirato con gli speciali erano persone capaci, e non volevano tradire i loro amici. Alcuni di loro avevano figli speciali, e forse era per questo che non volevano tradirli. Arrabbiato, colpì con forza lo specchio vicino alla sua scrivania, facendolo frantumare in mille pezzi. La sua mano cominciò a sanguinare, ma la ferita si rimarginò rapidamente. Adam non era solo dotato di una forza sovrumana, ma anche della capacità di guarire rapidamente le sue ferite. Era difficile ucciderlo, a meno che non trovassero il suo punto debole. Il fuoco era l’unico vero punto debole della sua famiglia. Per questo sua madre aveva cercato di ucciderla sul rogo, ma suo fratello Jared aveva rovinato tutto. Se sua madre fosse morta, il sangue di Adam si sarebbe purificato, e lui sarebbe diventato un uomo normale. Ma ora sua madre era nascosta da qualche parte, protetta da Jared, e Adam era determinato a trovarla e ucciderla per liberarsi finalmente dei suoi poteri. Mentre Adam rifletteva, la porta del suo ufficio si spalancò improvvisamente. Un soldato entrò con aria allarmata. “Comandante, è urgente.” Adam, stizzito, si girò verso di lui. “Quante volte ti ho detto che non potete entrare senza il mio permesso?” “C’è un esercito di speciali fuori dalla caserma,” disse il soldato. Adam si alzò di scatto e corse verso la sala dei monitor. Quando vide l’immagine sugli schermi, il suo cuore saltò un battito. Fuori dalla caserma c’era l’esercito degli speciali, e tra di loro c’erano Jared, suo fratello, insieme a Vittorio, Riccardo e Teo, che si tenevano per mano. Quella vista lo fece infuriare. “Radunate tutto l’esercito!” ordinò, con voce glaciale. “È arrivato il momento della battaglia finale.” Il soldato corse via, mentre nel corridoio incontrò Karen, che stava uscendo dalla sua stanza. Lei vide correre la guardia, quindi capì che era successo qualcosa … Riccardo, ansioso, sentiva l’irrequietezza crescere dentro di sé. Il pensiero di affrontare Adam, l’uomo che aveva riempito i suoi incubi, lo preoccupava. La frase che Carlos gli aveva sussurrato continuava a ronzargli in testa. Non riusciva a capire cosa significasse. Si girò verso Teo, prendendo la sua mano. “Ti amerò, qualsiasi cosa accada,” disse, cercando conforto. Teo lo guardò, sorridendo. “Anch’io ti amo, piccolo.” Mentre Teo parlava, il cancello della caserma si aprì. Un intero esercito uscì, e in testa c’era Adam Smith. Il suo sguardo spavaldo era inconfondibile, ma ciò che fece davvero sbiancare Riccardo e Teo fu la persona che camminava al suo fianco: Karen. I loro occhi si incontrarono, e entrambi capirono che qualcosa di strano era accaduto quel giorno.
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