Scriverò di quelle lunghe notti di luna in cui uscivamo sulla superficie luccicante del grande lago a osservare con meraviglia e timore gli enormi cerchi che increspavano l’acqua dopo il tuffo improvviso di qualche mostro fantastico; o il bagliore verdastro, giù nell’acqua profonda, di qualche strano animale ai confini delle tenebre. Queste sono le scene su cui in un giorno futuro la mia mente e la mia penna si soffermeranno ampiamente in ogni loro dettaglio. Ma, chiederete voi, perché queste esperienze e perché questi indugi, quando lei e i suoi compagni avrebbero dovuto essere occupati giorno e notte a escogitare in che modo poter fare ritorno nel mondo esterno? La mia risposta è che non c’era uno solo di noi che non si stesse dando da fare a questo fine, ma che il nostro sforzo era s