Qualcosa di color marrone si stava dibattendo fra i carici verdi. Poi, emerse un collo lungo, teso in uno sforzo agonico e un nitrito spaventoso echeggiò nella brughiera. Mi si gelò il sangue ma il mio compagno sembrava avere nervi più saldi dei miei. «È andato!», disse. «La palude l’ha inghiottito. Due in due giorni, e forse molti di più perché hanno l’abitudine di recarsi lì nella stagione secca e non capiscono la differenza se non quando è troppo tardi. È un brutto posto, il Grimpen Mire.» «E lei dice che è in grado di entrarci?» «Sì, ci sono un paio di sentieri, impervi ma transitabili. Li ho scoperti.» «Ma perché vuole andare in un posto così orrendo?» «Beh, vede quelle colline laggiù? In realtà, sono isole circondate dalla palude che si è insinuata tutt’intorno col passar degli