II.

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II.Il viso di Joseph, quando mi aprì la porta, mi fece subito comprendere che qualche cosa di grave stava succedendo nella casa. «È accaduta qualche disgrazia?», domandai. Mi guardò con aria smarrita. «Dovreste parlare col medico», disse. «Col medico? Chi è ammalato? Mia zia? Il signor Keller?» E nella mia impazienza lo presi per un braccio e lo scossi violentemente, ma non potei ottenere che la stessa risposta di prima. «Parlate col medico». La porta degli uffici era chiusa. Chiesi a uno degli impiegati se il signor Keller fosse dentro. Mi rispose che era al piano superiore col medico. Impaziente, domandai se mia zia era ammalata. Mi guardò con gli occhi stralunati. «È mai possibile che non sappiate nulla?», mi disse. «E morta o viva?», gridai, perdendo la pazienza. «L’uno e l’al

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