Capitolo Sette

897 Parole
Non poteva, non doveva. Quel ragazzo era esausto e non pensava chiaramente. Non poteva avvantaggiarsi di lui malgrado il desiderio che lo stava consumando. Meritava la sua protezione. “Sei ferito, è il dolore che ti fa parlare così. Io credo che tu voglia qualcuno che possa darti di qualche ora di piacere.” Più di un alfa che poteva promettergli soltanto un piacere fisico e che aveva smesso di provare sentimenti molti anni prima… Per un assurdo momento sperimentò una forte gelosia per l’uomo che un giorno avrebbe fato a Marc Lewis tutto quello che voleva. “E se io ti dicessi che queste poche ore sono proprio ciò che voglio, e che non desiderio nient’altro?” gli sussurrò. Khalid era rigido per la tensione. Era sempre più difficile restare li immobile quando invece avrebbe voluto imprigionarlo con il suo corpo sotto di sé. Si rendeva conto che l’attrazione per quel ragazzo sexy andava ben oltre un semplice appagamento sessuale, che in quegli anni aveva soddisfatto con numerosi uomini desiderosi di compiacerlo. In quel momento tutto gli sembrava più reale e vitale di qualsiasi cosa avesse sperimentato recentemente. La visione fugace di un paio di occhi vellutati marroni gli procurò una fitta di dolore al petto. “No, non posso.” “Sì, naturalmente.” Sussurrò Marc. “Capisco.” Khalid trattenne il respiro. Aveva fatto la cosa giusta. Adesso doveva solamente… ma la vista di quella testa chinata e di quei denti bianchi che mordevano le labbra inferiore lo bloccarono. “Ti chiedo scusa.” Gli disse lui circondandosi le ginocchia con le braccia. “Avrai sicuramente un sacco di uomini e donne che ti avvicinano tutto il tempo.” Khalid si rese conto di avergli procurato ulteriore disagio e questa volta l’istinto ebbe la meglio sulla cautela. Gli prese il mento con le dita e gli sollevò il viso. “Tu non mi devi nessuna scusa.” Gli mormorò ispirando il suo profumo, che trovava più seducente di qualsiasi fragranza. L’attrazione che provava per quel ragazzo era più reale e più forte di qualsiasi memoria del passato, e la cosa lo spaventò. Marc si scostò. “Capisco. È tutto a posto.” Disse velocemente quasi mangiandosi le parole. Però non era così, penso Khalid. Cosa era successo velocemente quasi mangiandosi le parole. Però non era così, pensò Khalid. Cosa era successo velocemente quasi mangiandosi le parole. “Credo di dover andare.” Aggiunse lui cercando di non fare trapelare la propria debolezza. Quel giovane era un combattente. Anche se era spettinato e con un accappatoio molto grande, era comunque molto sexy. La risolutezza di Khalid si dissolse. Un bacio, si sarebbe permesso un bacio soltanto per alleviare il bisogno compulsivo di toccarlo di nuovo e rassicurarlo che era un ragazzo desiderabile. “Marc…” ancora una volta lui gli sollevò il mento. Questa volta si chinò versi di lui e Marc, comprendendo le sue intenzioni, sgranò gli occhi socchiudendo le labbra. Perfetto. Khalid l’abbracciò stringendolo a sé. Lui si aggrappò alle sue spalle e chiuse gli occhi, scosso da un brivido, quando le rispettive lingue si intrecciarono. I loro cuori cominciarono a battere all’unisono e le bocche si fusero in un desiderio crescente e incontenibile. Quando lui gli imprigionò la semi erezione sopra l’accappatoio con la mano marc sussultò contro le sue labbra, impreparato alla scarica elettrica che il suo tocco gli aveva procurato. Inarco la schiena in uno spasmo di piacere. “Sì, ti prego…” mormorò senza sapere bene per che cosa lo implorava. Khalid gli aprì l’accappatoio e glielo tolse, guardando con occhi avvidi il corpo nudo dell’omega, che per istinto si coprì le parti intime con le mani. “Non ti coprire, voglio vedere ogni parte di te.” Quelle parole fecero alzare lo sguardo al ragazzo, che guardo negli occhi scuri di Khalid. Il maggiore riprese a baciare le sue labbra con passione, mentre la sua mano continuava a stimolare la su erezione, fino a quando non divenne una roccia solida tra le mani di Khalid. Khalid scese con la bocca sul corpo leggermente muscoloso del ragazzo, baciando ogni sua parte con sempre più passione. Khalid a un certo punto fece sollevare le gambe di Marc, e con la lingua cominciò a lambire il suo bucchetto inviolata, mentre il ragazzo cominciò a gemere sotto le sue attenzioni. Quando l’alfa mise il primo dito dentro di lui, il ragazzo sussultò. “Ti ho fatto male?” “No, continua.” Le dita in poco tempo divennero tre, e il giovane omega gemeva sotto le attenzioni dell’alfa che le muoveva dentro di lui facendolo impazzire quando ormai era prossimo a venire, Khalid tolse le dita e le sostituì con il suo membro che fece entrare con garbo dentro di lui, quando lo vide sussulta, si fermò e aspettò che il ragazzo si rilassasse sotto il suo tocco. Quando lo vide più sereno, cominciò a muoversi dentro di lui con spinte prima delicate, e poi sempre più potenti e veloci. Quando il suo membro colpi la prostata dell’omega, Marc urlo di piacere inarcandosi sotto il corpo muscoloso di Khalid, che continuò a muoversi dentro di lui catturando le sue labbra. Quando ormai l’omega era prossimo all’orgasmo, Khalid lo sentì irrigidirsi, e poi Marc venne copiosamente sullo stomaco di entrambi, seguito subito dopo da Khalid che lo riempì con il suo sperma caldo.
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