Era ancora notte quando Carlos si svegliò tra le braccia di Clarence. La notte trascorsa insieme gli aveva lasciato un sorriso sereno sulle labbra e il desiderio che ogni notte potesse essere come quella. Mentre si rannicchiava ancora di più contro di lui, un lieve movimento lo distolse dai suoi pensieri. Clarence aveva aperto gli occhi e lo stava guardando intensamente. Con un sorriso, Carlos si avvicinò e gli diede un bacio lieve sulle labbra.
"Sei bellissimo appena sveglio", disse Clarence, il suo sorriso caldo che illuminava il suo viso.
Carlos sorrise, accarezzandogli dolcemente la guancia. Si avvicinò di nuovo, baciandolo con più passione, infondendo in quel bacio tutta la tenerezza e il desiderio che provava. Si spostò sopra di lui, cavalcando il suo ventre, e approfondì il bacio con una lingua che esplorava, bruciante di voglia.
"Clarence, che cosa stai facendo?" chiese lui, quasi con un sorriso sorpreso.
"Non c'è bisogno di chiedere", rispose Carlos, il tono più deciso. "Voglio fare di nuovo l'amore con te."
Clarence sorrise, afferrò Carlos per i fianchi e in un attimo il giovane si ritrovò sotto di lui. I loro corpi si univano in un bacio che cresceva sempre più ardente. Le labbra di Clarence si staccarono per scivolare lungo il collo di Carlos, scendendo dolcemente sul suo corpo. Quando arrivò all'inguine, cominciò a baciargli le cosce con una delicatezza che fece gemere Carlos. Ogni morso, ogni carezza lo faceva fremere di piacere, finché, senza preavviso, Clarence prese il membro di Carlos in bocca, iniziando a succhiare con un'intensità che lo fece urlare di passione.
Poco tempo dopo, l'orgasmo sorprese Carlos, che venne nella bocca di Clarence. Quest'ultimo ingoiò tutto con dolcezza, poi si alzò sopra di lui, riprendendo il bacio mentre le sue dita lo preparavano per l'entrata.
"Cla, non ce la faccio più, ti voglio dentro di me", gemette Carlos, l'emozione e il desiderio travolgenti.
Clarence, senza esitazioni, tolse le dita e sostituì il gesto con il suo membro. Quando entrò in lui, Carlos urlò per la sensazione intensa che lo pervase. Le spinte di Clarence divennero potenti e decise, e ogni colpo contro la sua prostata fece esplodere in Carlos un piacere indescrivibile.
"Sì, ancora, non fermarti", gridò Carlos, incapace di fermare la sua voce mentre il piacere lo travolgeva.
Clarence, sentendo le sue parole, accelerò il ritmo, e quando Carlos fu vicino a venire di nuovo, Clarence lo prese delicatamente e cominciò a massaggiarlo, seguendo il movimento delle sue spinte. In pochi attimi, Carlos venne di nuovo, il suo petto e quello di Clarence macchiati del suo piacere. Poco dopo, Clarence raggiunse il suo culmine, venendo dentro di lui con una spinta finale.
Affaticati e sudati, si guardarono negli occhi. Clarence sorrise, il suo viso colmo di un'affettuosità che non riusciva a nascondere.
"Sei la cosa più bella che mi sia mai successa", disse, il tono pieno di emozione.
Carlos sorrise a sua volta e con un bacio dolce rispose: "Anche per me è lo stesso."
Rimasero abbracciati nel letto per ore, tra confidenze e baci teneri. Ogni tanto, il silenzio era interrotto solo dal battito dei loro cuori. Ma alla fine, un rumore improvviso li svegliò. Si alzarono velocemente e si vestirono. Uscendo dalla tenda, si trovarono davanti Vittorio e Jared, che stavano parlando con delle persone che non avevano visto il giorno prima. Quando si girarono, Carlos vide i volti di Teo e Riccardo.
"Riccardo, Teo, siete proprio voi?" chiese Carlos, incredulo.
Riccardo si girò subito, e quando vide il fratello, corse verso di lui, abbracciandolo con forza.
"Carlos, mio piccolo, non sai quanto ero preoccupato quando sei scomparso."
Carlos guardò Riccardo, e la domanda inevitabile gli sfuggì: "Dov'è Luca?"
Il volto di Riccardo si fece serio, e cominciò a camminare nervosamente.
"Se non è con te, deve essere finito in qualche altro posto parallelo. Dobbiamo riprendere le ricerche."
Proprio in quel momento, Clarence si avvicinò a loro. Riccardo, vedendolo, lo scrutò attentamente, e poi chiese: "Tu chi sei?"
Carlos gli prese la mano e sorrise. "Lui è Clarence, il mio ragazzo."
Riccardo lo guardò con un'espressione felice e gli strinse la mano. Poco dopo, Teo si avvicinò, e Carlos lo abbracciò, presentandogli anche Clarence.
Decisero di andare a mangiare alla mensa dell’esercito, ma Carlos notò che Teo sembrava molto diffidente nei confronti di Clarence. Sapeva però che, con il tempo, i suoi fratelli avrebbero accettato Clarence quando avrebbero visto quanto lo rendeva felice.
La notte cadde senza preavviso, e quando Carlos e Clarence tornarono alla loro tenda, il silenzio era rotto solo dal suono dei loro passi. Carlos sembrava pensieroso, e poco dopo si girò verso Clarence con un’espressione curiosa.
"Di cosa dovevi parlare con mio fratello?" chiese.
Clarence lo strinse a sé, sorridendo. "Teo voleva solo delle conferme. Mi ha dato il benvenuto nella nostra famiglia."
Carlos sorrise, sollevato, e lo abbracciò con passione. Lo baciò, e si lasciarono andare a quel momento, gettandosi sul letto, pronti a dormire tra le braccia l’uno dell’altro, ignari di ciò che il futuro avrebbe riservato loro.
Ma quando un rumore improvviso di spari li svegliò nel cuore della notte, si alzarono all’istante, brandendo le armi. Fu chiaro che qualcosa stava accadendo fuori. Uscirono dalla tenda e videro gli uomini dell’esercito del silenzio che stavano combattendo contro i soldati di Jared.
Carlos, senza pensarci, corse nel bosco per inseguire uno dei soldati dell'esercito del silenzio. Clarence lo seguì da vicino, pronto a combattere.