Clarence aveva appena lasciato la tenda, dove si stava svolgendo una riunione urgente, quando la voce preoccupata di Riccardo lo raggiunse, avvertendolo della visione di Carlos. Con determinazione, insieme agli altri, si erano messi alla ricerca di un modo per scoprire in quale mondo parallelo si trovasse Luca. Ma proprio mentre i suoi pensieri correvano veloci, un urlo acuto e disperato penetrò nell'aria. Senza esitazioni, Clarence cominciò a correre verso la tenda da cui provenivano le grida.
Entrato, la scena che gli si presentò era straziante: Carlos, agitato, si dibatteva nel letto, il suo corpo sudato e le mani sollevate come se volesse scacciare qualcosa di invisibile. Parole sconnesse uscivano dalla sua bocca, ma tra esse, Clarence riuscì a sentire il suo nome: "Clarence, Clarence."
Senza pensarci due volte, Clarence si avvicinò e lo strinse tra le sue braccia, accarezzandogli delicatamente i capelli. "Non ti preoccupare, ragazzino, sono qui con te. Calmati, quando apri gli occhi mi troverai qui."
Piano piano, il corpo di Carlos si rilassò, e finalmente si addormentò tra le braccia di Clarence. Rimase lì a tenerlo stretto, non volendo lasciarlo andare. Dopo un po', Carlos si svegliò, gli occhi pieni di lacrime. Quando vide Clarence, esplose in un pianto di sollievo, abbracciandolo con forza.
"Clarence, pensavo che Adam Smith ti avesse ucciso," sussurrò con paura.
Clarence lo guardò confuso. "Di cosa stai parlando?"
Carlos, comprendendo che Clarence non conosceva Adam Smith, cominciò a raccontare ciò che gli era successo dieci anni prima, quando era ancora un bambino. La narrazione scosse Clarence, ma lo ascoltò attentamente, accarezzandogli i capelli neri mentre Carlos parlava. Quando finì, Clarence lo strinse più forte, poggiando la testa sulla sua.
"Credi che sia stata una visione, e non solo un sogno?" chiese Clarence con voce calma.
Carlos sollevò lo sguardo verso di lui, serio. "Non ho mai avuto questo potere, Clarence. Solo mia madre aveva il dono di vedere il futuro nei sogni. Ma è strano che io abbia sognato proprio Adam Smith, l'uomo che è stato ucciso da mia sorella..."
Clarence sorrise dolcemente e gli accarezzò il viso. "Non penso che sia stata una visione. Forse è solo una paura che si è manifestata nel sogno."
Carlos annuì lentamente, rilassandosi nuovamente tra le braccia di Clarence, trovando conforto nella sua presenza.
Ore più tardi, i due decisero di uscire dalla tenda. Carlos, con fatica, si alzò e, passo dopo passo, uscì dall'infermeria. Quando arrivarono all'esterno, il campo sembrava tranquillo. Alcuni soldati di Jared passeggiavano, scherzando e ridendo tra loro, come se nulla fosse accaduto. Carlos guardò intorno, sorpreso ma anche felice, come se tutto quello che aveva vissuto fosse stato solo un brutto sogno.
Clarence gli prese la mano, e insieme si avviarono verso un luogo che Clarence aveva scoperto giorni prima, lontano dal campo. Arrivarono a un laghetto, circondato da alberi che conferivano al posto un'atmosfera misteriosa. Di fronte a loro, l'acqua cristallina scorreva delicatamente, e la cascata che vi si trovava faceva un suono rilassante.
Clarence si sedette sul terreno, prendendo Carlos tra le sue braccia e mettendolo sulle sue ginocchia. Carlos gli abbracciò la vita, appoggiando la testa sulla sua spalla, e insieme rimasero in silenzio, godendo di quel momento di pace.
Poi, Carlos si staccò lentamente e, guardando Clarence negli occhi, lo baciò lievemente. "Cla, io non voglio aspettare. Sposiamoci subito."
Clarence lo guardò stupito, senza sapere cosa rispondere. Il matrimonio, per gli Shadowhunters, era un legame eterno e sacro, ma le circostanze erano complicate. Non avevano tempo per organizzare un matrimonio tradizionale, ma l'idea di sposarsi subito lo toccò profondamente.
Carlos, vedendo il disagio di Clarence, gli prese la mano e sorrise. "Possiamo farlo qui, in questo mondo. E poi, più avanti, possiamo risposarci davanti alla tua famiglia."
Clarence sorrise, il suo cuore che batteva forte. "Se tu vuoi sposarmi subito, non sono nessuno per obiettare."
Carlos sorrise, e lo baciò con passione. Il loro amore era più forte di qualsiasi cosa.
Più tardi, tornati al campo, annunciarono la loro decisione agli altri. Riccardo e Teo, purtroppo, non sembravano troppo entusiasti. Era il loro fratellino, dopotutto, e volevano che fosse felice, ma avevano ancora delle riserve. Jared e Vittorio, invece, furono felici per loro. L'unico ostacolo era che avevano bisogno di un sacerdote delle dimensioni, qualcuno che fosse in grado di unire due esseri provenienti da mondi paralleli.
Riccardo, dopo averci pensato su, si ricordò di una persona che avrebbe potuto aiutarli. Prese uno specchio e cominciò a recitare una cantilena che sembrava magica. Dallo specchio apparve una luce intensa, e quando la luce svanì, davanti a loro si trovò una donna anziana ma ancora bella, che sorrideva.
"Riccardo, tesoro, di cosa hai bisogno?" chiese la donna.
"Nonna," rispose Riccardo, "abbiamo bisogno di un sacerdote delle dimensioni, e tu sei l'unica che può farlo."
La donna guardò Clarence e Carlos, riconoscendo immediatamente Clarence. "Tu devi essere Clarence. Sei ancora più bello di come ti avevo visto in una mia visione."
Clarence arrossì, e strinse la mano di Carlos con più forza. La donna li osservò per un momento, poi si alzò in piedi, attraversando lo specchio. Si ritrovarono in un altro mondo, davanti a una sala che sembrava magica.
La donna prese le mani di Clarence e Carlos e, con un pezzo di vetro, tagliò delicatamente i loro polpastrelli. Prese una ciotola e fece cadere qualche goccia di sangue al suo interno, poi li guardò con dolcezza. "Ora, a turno, dovete bere e dire: 'Con questo, consegno la mia vita a te, nel bene e nel male, e nelle battaglie future.'"
Clarence prese per primo la ciotola, la bevve e, stringendo la mano di Carlos, pronunciò le parole. "Con questo, consegno la mia vita a te, nel bene e nel male, e nelle battaglie future."
Carlos sorrise, le lacrime agli occhi, e bevve a sua volta. Poi, guardando Clarence, disse le stesse parole. "Con questo, consegno la mia vita a te, nel bene e nel male, e nelle battaglie future."
Quando finirono, una luce abbagliante li avvolse, il calore del suo splendore scosse i loro corpi. La donna sorrise, guardando i due giovani. "Il legame è stato creato. Ora potete sigillarlo con un bacio."
Clarence sorrise e, con dolcezza, abbracciò Carlos, baciandolo con passione, mentre attorno a loro brillavano visi sorridenti e felici. Il loro amore era finalmente sigillato, un legame che li avrebbe uniti per sempre, in qualsiasi mondo.