Capitolo 11

1259 Parole
Un raggio di sole filtra attraverso la finestra, accarezzando il volto di Clarence, che si sveglia lentamente. Un peso morbido e rassicurante poggia sul suo petto. Alzando gli occhi, vede il viso addormentato di Carlos, la sua testa appoggiata delicatamente sopra il suo cuore. Un sorriso affiora sulle labbra di Clarence, ma il dolore sordo alla sua spalla sinistra lo riporta alla realtà, facendogli ricordare l'incidente del giorno precedente. Cerca di non muoversi troppo per non disturbare il sonno di Carlos, sebbene la sua spalla destra sia ormai completamente addormentata. Con la mano sana, Clarence accarezza la schiena del ragazzo, sentendo un calore che gli riempie il cuore. Carlos inizia a muoversi, i suoi occhi si aprono lentamente e, con il dito, inizia a toccare il petto di Clarence in modo curioso, come se volesse accertarsi che fosse davvero sveglio. "Sì, sei sveglio ragazzino?" chiede Clarence, la voce morbida, mentre osserva Carlos con affetto. Carlos sorride, il suo viso illuminato dalla luce mattutina, e con un tono dolce risponde: "Sì, tu stai bene?" Clarence gli accarezza il viso con un sorriso sereno. "Non ti preoccupare, sono un guerriero, queste ferite sono niente per me." Carlos scoppia in una risata leggera, poi si avvicina e gli dà un bacio lieve sulle labbra. I due si guardano negli occhi, persi nel calore dell'altro, quando un colpo di tosse da fuori li interrompe. Qualcuno sta bussando alla porta. "Avanti," dice Clarence, continuando ad abbracciare Carlos. Una donna vestita di azzurro entra, spingendo un carrello con la colazione. "Vi ho portato la colazione, più tardi verrà il dottore per cambiare le bende," annuncia con un sorriso gentile. Una volta che la donna è uscita, Carlos si alza, seguito da Clarence, che si alza con un lieve gemito quando muove la spalla ferita. Carlos si gira, preoccupato. "Tutto bene, se vuoi ti porto la colazione a letto." Clarence sorride, accogliendo l'idea con affetto. "Non mi dispiacerebbe che mi portassi la colazione a letto, ma forse possiamo farlo in un altro momento, quando questa ferita sarà guarita." Carlos sorride contro la sua spalla, solleva il viso e lo bacia prima di trascinarlo verso il tavolo. Si siedono insieme, e Carlos comincia a servire la colazione: brioche alla marmellata e cappuccino. Mentre mangiano, ridono e scherzano, come se nulla di quello che è successo il giorno prima fosse mai accaduto. Dopo la colazione, il medico entra nella stanza e esamina Clarence, constatando che la sua ferita sta guarendo in un tempo straordinariamente breve. "Vedo che la sua ferita sta guarendo, di solito le persone normali impiegherebbero più tempo." Clarence sorride e fa un cenno a Carlos. "Nella mia famiglia, abbiamo la facoltà di guarire molto in fretta." Il medico lo guarda, scettico, ma non dice nulla a riguardo. Dopo aver bendato di nuovo la ferita, si rivolge a entrambi. "Poiché la sua spalla è quasi guarita, credo che domani mattina potrete rimettervi in viaggio." "Grazie, dottore, per il suo aiuto," dice Clarence con gratitudine. "Non c'è di che, è il mio dovere," risponde il medico prima di uscire. Dopo che il medico se n'è andato, Clarence si rialza dal letto e si avvicina a Carlos, che sta sistemando le stoviglie sul carrello. Lo abbraccia da dietro, appoggiandosi al suo corpo. Quando Carlos si rilassa, appoggiandosi al suo petto, Clarence gli dà un bacio leggero sulla testa. "Hai sentito? Domani ci possiamo rimette in viaggio," dice Clarence, sorridendo. Carlos scoppia a ridere, poi si gira verso di lui. "Mi spieghi come faremo a rimetterci in viaggio senza un mezzo? Non ti ricordi che abbiamo lasciato la nostra jeep parecchie miglia fa?" Clarence sbuffa, alza la mano e accarezza la guancia di Carlos. "Troveremo un mezzo, non ti preoccupare." Gli alza il viso e lo bacia sulla bocca. All'inizio è solo un lieve sfioramento di labbra, ma quando Carlos infila la sua lingua nella sua, intrecciandola con la sua, il bacio diventa sempre più passionale. Perso nel desiderio che prova per lui, Clarence spinge Carlos sul letto, facendolo cadere all'indietro. Si mette a cavalcioni sul suo bacino, continuando a baciarlo con passione. La mano sana di Clarence inizia ad accarezzare il petto liscio di Carlos sotto la maglietta. A un certo punto, Carlos si stacca e sposta la testa. Clarence, sorpreso, lo guarda negli occhi. "Perché hai spostato la testa? Non vuoi farlo?" chiede. Carlos sospira e si gira verso di lui, preoccupato. "Certo che lo voglio fare, ma tu sei ferito. Non voglio che la ferita si riapra." Clarence scoppia a ridere. Carlos lo guarda sorpreso, ma poi arrabbiato gli dice: "Perché ridi? Non capisco, vuoi proprio che ti prenda a calci?" Clarence non risponde subito, prendendolo di nuovo per le labbra in un bacio intenso. Poco dopo, si alza di nuovo a cavalcioni su di lui. "Come ha detto il medico, la mia ferita è ormai completamente guarita. La mia specie guarisce in fretta." Con queste parole, si lancia di nuovo sulle sue morbide labbra, baciandolo con passione. Carlos risponde al bacio, accarezzando la sua schiena muscolosa. Le mani di Carlos lo fanno gemere di passione. Il desiderio che sente per lui è insopportabile, e Clarence sa che nulla potrà mai fermarlo. Persi nella passione, non si accorgono della porta che si apre. Due uomini in uniforme nera dell'esercito del silenzio sono sulla soglia. Con un movimento rapido, Clarence si alza dal letto e afferra la prima cosa che trova su un comodino: una lampada. La lancia con precisione sulla testa di uno degli uomini, che cade svenuto. L'altro estrae una pistola dalla cintura, ma Clarence non perde tempo. Afferra Carlos per il braccio, lo trascina verso la finestra aperta e saltano insieme. Poiché la stanza è al primo piano, atterrano in piedi e corrono verso il parcheggio. Un medico che sta uscendo dalla clinica lascia la sua auto incustodita, con le chiavi inserite. Clarence lo spinge, facendolo cadere addosso a una giovane infermiera. I due si fiondano nell'auto, e Carlos si siede al suo fianco. "Metti in moto, svelto," ordina Clarence. "Okay, non ti preoccupare," risponde Carlos. La macchina parte subito, e Clarence accelera, allontanandosi rapidamente. Quando sono lontani dal parcheggio, Carlos guarda dietro con un sospiro di sollievo. "Per fortuna non ci stanno seguendo," dice. Clarence si rilassa un po', rallentando la guida. Si ferma sul lato della strada e si gira verso Carlos, che lo guarda con un sorriso affettuoso. Lo stringe tra le braccia e lo bacia con passione. Quando sta per sollevargli la maglia, Carlos lo ferma. "Clarence, questo non è il posto per fare queste cose. Dobbiamo continuare a guidare e trovare un posto dove rifugiarci." Clarence sospira esasperato, appoggiando la testa sulla sua spalla. "Scusami, hai ragione. Quando sei vicino a me, perdo ogni connessione con la realtà." Carlos solleva dolcemente la testa di Clarence e lo bacia profondamente. Quando si staccano, Carlos appoggia la sua fronte sulla sua e sorridendo dice: "Anch'io perdo la connessione con la realtà." Passano dieci minuti a guardarsi negli occhi, persi l'uno nell'altro. Poi Carlos parla con un sorriso. "Adesso è il momento di rimetterci in marcia." Clarence si stacca a malavoglia da lui e accende la macchina. Prima di partire, Carlos mette una mano sulla sua coscia e dice, sorridendo: "Clarence, ricordati che ti amo." Clarence si gira verso di lui, sorridendo, e gli dà un bacio lieve. "Anch'io ti amo." Poi, con un sorriso, Clarence fa partire la macchina, rimettendosi in strada. Non sa dove questa strada li porterà, ma sa con certezza che, finché sarà con Carlos, nulla sarà impossibile.
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