La vera storia sulla nascita degli ibridi.

472 Parole
Trascorremmo un’intensa notte d’amore, dormimmo quasi niente e ci unimmo per tutta la notte. La sua dolcezza nel fare l’amore non aveva niente a che fare con il modo in cui mi prendeva Barek ed ero sempre più consapevole che era Vegard colui che amavo. Ci addormentammo all’alba, a tarda mattinata eravamo nuovamente svegli, ero felicissima di averlo accanto e mi salutò dicendo: «Ti amo… Sei tutto quello che potevo desiderare dalla vita.» Dissi che anch’io lo amavo immensamente mentre pronunciavo quelle parole mi attirò a sé e mi baciò dolcemente. Si comportava così teneramente quando era con me che non sembrava assolutamente il terribile guerriero temuto da tutti. Continuò a baciarmi e ad accarezzarmi dolcemente, le sue mani erano delicatissime avevano un tocco così leggero che sembrava volessero solo sfiorarmi venne sopra di me e mi rifece sua. Ero completamente felice, nell’assaporare lucidamente tutte quelle sensazioni che solo lui sapeva farmi provare. Anch’egli quando mi possedeva sembrava divenire vulnerabile, si estraniava da tutto ciò che gli avveniva intorno, si abbandonava completamente al mio corpo e alle sensazioni stupende che questo gli provocava, quando era dentro di me perdeva tutta la sua lucidità e il suo autocontrollo finché non completava l’atto per poi ritornare quello di sempre. Il suo corpo era duro come il metallo era sempre di carne ma sembrava che sotto la pelle avesse una corazza. Eravamo esausti, mi teneva stretta a sé come se avesse paura di perdermi di nuovo e gli chiesi un regalo. «Dimmi che cosa vuoi e te lo darò…» Non era un oggetto ciò che volevo, dato che avevo una gran voglia di rivedere Valeria gli chiesi se avesse tempo di accompagnarmi nel regno degli ibridi per poterla incontrare. Acconsentì dicendo che quel giorno lo avrebbe dedicato tutto a me e che mi avrebbe condotta ovunque gli chiedessi di andare. Gli spiegai anche ciò che mi aveva detto Giadrari che le unioni tra le donne elitiane e i bestraghiani non potevano far concepire figli perché solo coloro di stirpe reale potevano procreare. Il sovrano elitiano al nostro arrivo disse che i cinque guerrieri erano ibridi gli chiesi come potesse essere avvenuto tutto questo. Mi spiegò che i suoi guerrieri erano i figli degli ibridi generati da vecchie unioni tra elitiane e membri della stirpe reale dei bestraghiani, oramai tutti deceduti, i soli rimasti erano Barek e suo padre. Continuò dicendo che gli ibridi che erano stati generati in quel periodo in seguito si unirono a donne elitiane procreando parecchi figli, i quali crearono un piccolo regno pacifico. Questo spiegava tutto e la mia curiosità era stata appagata, gli diedi un piccolo bacio, mi divincolai dolcemente dal suo abbraccio e scesi dal letto. Rimase disteso ad osservarmi dicendo che appartenevo solamente a lui e che  non avrebbe mai più permesso a Barek di farmi del male…
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