Li amavo entrambi.

773 Parole
Mi risvegliai non so dopo quanto tempo, ero sopra un letto ma non nella mia camera e, seduto su di una sedia accanto a me c’era Vegard che mi vegliava ed era ritornato in sembianze umane. Dolcemente si rivolse a me dicendo: «Finalmente ti sei svegliata…» Domandai dove ci trovassimo. «Nella mia stanza» rispose. Gli chiesi se mi aveva condotta lì per unirsi a me, era molto abbattuto lo si vedeva dall’espressione del viso e rispose che era indeciso su che cosa doveva fare. Era perfettamente consapevole che questa unione doveva avvenire prima o poi. Con un filo di voce gli domandai se avesse ricevuto notizie delle altre e rispose che non ne sapeva nulla. Cercai di alzarmi dal letto ma non ci riuscivo perché la caviglia mi faceva così male da farmi emettere un urlo di dolore appena poggiavo il piede a terra. Si alzò immediatamente dalla sedia per sorreggermi, era molto apprensivo nei miei confronti e mi aiutò a rimettermi sul letto. Con il tono di voce in preda alla disperazione disse: «Vedi che cosa accade quando non ho il pieno controllo della bestia? Posso farti del male e potrei anche ucciderti come ho fatto con Evelines…» Probabilmente era la giovane di cui mi aveva parlato il sovrano quella che era morta a causa sua, gli domandai come fosse accaduta quella tragedia. Malvolentieri solo ed esclusivamente per accontentarmi mi informò del fattaccio. Evelines era una ragazza elitiana, molto graziosa e dai modi gentili, la conosceva da sempre era molto interessato a lei ma non ne era innamorato. Mentre per lei era diverso ne era innamoratissima. Un pomeriggio con una scusa lo invitò nella sua casa per poter stare soli, attratti l’una dall’altro si unirono. La bestia che era dentro di lui si scatenò e uccise la povera Evelines strangolandola. Quando egli riprese il controllo del suo corpo si rese conto di ciò che aveva fatto e ci stette così male da pensare al suicido ma non poteva farlo perché era ben consapevole che il suo popolo aveva un disperato bisogno di lui, così fece un giuramento a se stesso promettendo che non si sarebbe più unito a nessun’altra donna per il resto della sua vita. Ora, in questo tempo tutto era cambiato, per la prima volta in vita sua si era innamorato ed ero io il suo amore. Si era innamorato di me il primo giorno che mi vide, lo attrassi, perché ero molto diversa dalle donne che aveva conosciuto. I miei capelli così neri e la mia carnagione olivastra, lo avevano così colpito da farlo soffrire terribilmente al solo pensiero di non potermi avere. In un primo momento era solo attrazione fisica, poi conoscendomi meglio i suoi sentimenti nei miei confronti si tramutarono in amore. Mi rivolsi a lui dolcemente dicendo che ero certa che la bestia non mi avrebbe fatto del male perché avevo sentito nel suo bacio tutta la passione che solo l’amore può esternare. Quando i nostri occhi si incrociarono le emozioni che provavo erano stupende in quell’attimo, senza ripensamenti, presi la decisione di essere sua. Mentre sostenevo lo sguardo su quegli occhi meravigliosamente azzurri, iniziai a spogliarmi, mi supplicò di non farlo, ma era più forte di lui e non riusciva ad impedirmelo, lo desiderava tanto quanto me. Ero completamente nuda quando mi resi conto che il suo respiro era affannoso, si stava trasformando, mi sdraiai sul letto aspettando chiunque fosse dei due…Si tolse i vestiti e venne sopra di me, si era trasformato ma non avevo paura, ero sicura che l’amore che ci univa avrebbe preso il sopravvento. Fui sua ed era la bestia che mi stava possedendo, lo sentivo ansimare ed emanare un calore molto forte ed ero immersa in un vortice di piacere a me sconosciuto. Mi accorgevo che quando le sue carezze si facevano più pressanti riusciva a dominarsi, anche se con fatica alleggeriva il tocco delle sue mani sul mio corpo. Durante l’unione talmente intensa per le mie capacità di sopportazione perdevo i sensi e quando questo accadeva egli non si fermava ma continuava con più ardore provocandomi un’emozione ancor più forte che mi faceva ritornare cosciente. Era meraviglioso, se questo era fare l’amore con l’uomo che amavo non avrei più smesso, completamente in loro balìa fui posseduta da ambedue per tutta la notte, a volte era la bestia che mi possedeva con una passione infuocata e travolgente, a volte era l’uomo con una dolcezza unica che mi sussurrava parole dolcissime e mi carezzava teneramente. Ero perfettamente consapevole che Vegard e l’essere che viveva dentro di lui fossero innamorati di me nella stessa misura… Ed io… ero certa di amarli entranbi.
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