Eravamo rimaste colpite da ciò che vedevamo dinanzi a noi contemplavamo ammutolite e con ammirazione ciò che ci si mostrava davanti, durante il tragitto ci imbattemmo in piccoli villaggi abitati da contadini che al nostro passaggio s’inchinavano alla vista di Vegard, che era il primo della fila. ”Forse è il loro re o qualcosa di simile” mi trovai a pensare. Ero sempre tra le sue braccia e sentivo il suo cuore battere velocemente sicuramente era in preda all’emozione per il ritorno al suo paese. Per sostenermi a lui le mie braccia gli cingevano il collo, ad un tratto sentii un gran calore e non capivo da dove provenisse. Mi resi conto che le vene del suo collo si erano ingrossate e avevano assunto un colore rosso fuoco, con un balzo mi staccai da lui impaurita, stavo quasi per cadere quando in un attimo mi riportò a sé stringendomi così forte da farmi male. Cercavo i suoi occhi ma me li negava con le mani gli afferrai il viso e lo rivolsi verso di me… Ciò che vidi era assolutamente incredibile, suoi occhi non erano più azzurri ma rossi dello stesso colore delle vene del collo, evidentemente era consapevole della sua trasformazione e li chiuse per non farmeli vedere. Cercavo di liberarmi dalla sua stretta ma non ci riuscivo, era troppo forte per me. Con un filo di voce e con le labbra appoggiate sulla mia fronte mi disse di non avere paura di lui perché mi amava talmente tanto che non avrebbe mai potuto farmi del male. «Calmati… è… questo luogo che mi fa diventare così… Ti prego calmati…» Gli credetti, le sue parole fecero scomparire la paura che in quel momento avevo nei suoi confronti, anzi ero compiaciuta da ciò che mi aveva appena rivelato, finalmente era stato chiaro con me. Mi aveva confessato l’amore che nutriva nei miei confronti e questo annullava tutto il resto. Appoggiai le labbra sul suo collo e, in preda a dei forti sentimenti che contrastavano la mia natura timida, iniziai a baciarlo lì… Quelle vene così grandi e infuocate erano ricoperte dai miei baci appassionati e, non mi interessava minimamente che cosa vi scorresse dentro. Lo sentii calmarsi e lo vidi ritornare il Vegard che conoscevo. Ero sempre più consapevole che dentro di lui c’era un’orribile bestia che speravo fosse in grado di controllare…