Approfittando del dialogo tra i due mi scostai da lui e, traballante, mi alzai in piedi poggiando le mani allo scafo per aiutarmi. Vegard si alzò da terra mi prese delicatamente il mento sollevandolo verso il suo viso, chiese come stavo e se ero in grado di reggermi in piedi, risposi che mi sentivo meglio che ce l’avrei fatta a camminare. Detto ciò mi voltai in direzione della mia cabina, la testa mi girava forte e mi appoggiai di nuovo allo scafo, in una frazione di secondo me lo trovai accanto, mi sollevò da terra e mi portò in braccio fino all’interno della cabina. Le altre si erano appena svegliate e, non essendo a conoscenza di ciò che era accaduto, osservavano in silenzio la scena senza capirci nulla. Vegard mi poggiò delicatamente sopra una delle pelli e disse loro di prendersi cura di me perché non stavo bene. Giunto davanti alla porta si voltò dicendo che sarebbe tornato più tardi per accertarsi sul mio stato di salute. Appena se ne andò Creola mi domandò preoccupata cosa fosse accaduto, raccontai loro tutto quanto ed erano sconvolte nel venire a conoscenza dei dettagli, ci ponevamo tutte la stessa domanda. Dove eravamo dirette? Chi erano questi uomini in grado di saltare giù da una nave, compiere un massacro e rimanere illesi per poi tornare a bordo in pochi istanti? Eravamo tutte concorde nell’affermare: «Non sono umani!» Valeria disse che forse erano degli Dei venuti a prelevarci per sacrificare le nostre vite a qualche divinità venerata dal loro popolo. Pensai che poteva essere possibile ed avevo molti dubbi sul nostro futuro… Quando ero fuori avevo udito gli uomini parlare tra loro, stavano dicendo che era più sicuro andarcene dalla nave e continuare il viaggio via terra e questo non mi entusiasmava affatto. Nella nave eravamo protette dalle intemperie avevamo una stanza calda e abbastanza confortevole, sulla terraferma saremmo morte di freddo. Mentre pensavo tutto ciò la porta si aprì e fece il suo ingresso Aurelio, informato da Vegard sul mio stato di salute mi chiese come stavo. Risposi che fisicamente stavo bene ma mi attanagliava il pensiero della sorte a cui saremmo andate incontro. Egli abbassò lo sguardo senza dire nulla, capii dal suo modo di fare che era a conoscenza di quello che ci aspettava, ma non poteva rivelare nulla in proposito. Disse commosso che presto qualcuno ci avrebbe portato del cibo e delle vesti pesanti perché la nostra partenza sarebbe stata immediata.