Per un lungo momento, George continuò a fissare la porta chiusa per accertarsi che Ragnar se ne fosse andato. Poi volò attraverso la stanza e inserì la sbatta di legno contro le assi mezze marce del battente, una barriera destinata a tener fuori altri, indesiderati visitatori. L'angoscia gli alterava il viso allorché si volse verso il fratello. "Oh, Marc, che disastro! uno spaventoso disastro!" "Chi era quell'alfa?" volle sapere il fratello, chiaramente incuriosito. "Aveva l'aspetto di un beh, non era un sassone, vero?" "No, non lo era." confermò George in tono amaro. "è un orribile, maledetto danese!" chiuse gli un istante. Un danese che si era preso delle libertà con le mani e con la bocca, pensò. Affondò i denti nel labbro inferiore nel vano tentativo di cancellare l'impronta ancora