Capitolo Diciotto

987 Parole

Ragnar si raddrizzò. I capelli arruffati sfioravano le travi del soffitto mentre si guardava attorno per tentare di distinguere il volto luminoso del ragazzo nella fumosa penombra. Eccolo lì, gli occhi fiammeggianti, la linea serrata in una linea ostile, le braccia stette intorno a sé. Una postura bellicosa. Per qualche ragione misteriosa, si rallegrò nel veder riapparire quella scintilla di aggressività, dopo le parole brutali che gli aveva rivolto, pur sapendo che sarebbe stato lui a ricevere l'impatto di quella collera. Lo fece sentire di nuovo vivo. "George." bisbigliò, il nome pronunciato dall'uomo anziano. "Dunque, è così che vi chiamate." George si limitò a confermare con un brusco cenno del capo. Gli si addiceva quel nome, un suono breve e autoritario al contempo, in sintonia co

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