Capitolo Otto

414 Parole

Di che cosa? in nome del cielo, stava sorridendo, quell'alfa? Torreggiava su di lui, le spalle possenti che bloccavano la vista del cielo che si andava oscurando, lo sguardo intenso che lo percorreva con incredibile audacia. L'occhi gli cadde sulla tunica di cuoio, sugli stivali al polpaccio macchiati dall'acqua salata. Era un sassone? O peggio, uno degli uomini che erano a bordo delle lunghe, affusolate imbarcazioni? Un vichingo? Malgrado la sua ostentata spavalderia, George si sentì assalire dall'ansia. Sapeva che avrebbe dovuto alzarsi e andarsene, eppure al momento gli sembrava un'impresa impossibile. Un'orrenda spossatezza lo pervadeva, indebolendogli le gambe, intorpidendogli le braccia e le mani. "Chi siete?" lo apostrofò in tono di accusa. Ragnar inclinò la testa da un lato. "So

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