Sì, aveva ragione. Chiunque fosse il ragazzo e qualunque cos stessero facendo lui e suo padre, non avrebbe dovuto riguardarlo. Tuttavia, da quando l'aveva tirato fuori dall'acqua sempre più alta, aveva provato la crescente necessità di proteggerlo, si era sentito in dovere di prendersene cura a causa della sua evidente vulnerabilità, malgrado le sue affermazioni del contrario. Appariva così solo, un'estraneo in quella città sassone, un forestiero che parlava con uno strano accento, privo di appoggi e di protezione. La sua aggressività lo incuriosiva, i suoi occhi color della notte lo inducevano a restargli accanto, i piedi inchiodati al suolo. Ancora un minuto, si disse, e se ne sarebbe andato, avrebbe raggiunto Eirik e gli altri uomini. Non avrebbe dovuto perdere del tempo con lui, tant