Capitolo Tredici

701 Parole

Due braccia possenti l'allacciarono alla vita da dietro in una stretta dolorosa, allontanandolo rudemente, allontanandolo rudemente dal bersaglio che aveva avuto intenzione di centrare. venne sollevato, i piedi che penzolavano come attaccati a dei fili, poi sbattuto contro un corpo duro come il ferro. Delle dita gli torsero il polso, mordendogli la carne, finché la spada non gli scivolò dalla mano e cadde al suolo con un clangore metallico. Facendo oscillare le gambe, George scalciò furiosamente contro gli stinchi del suo invisibile avversario, spingendo giù con forza le braccia che lo imprigionavano. "Smettetela, ragazzo, se sapete cosa è meglio per voi!". Una voce orrendamente familiare parve perforargli l'orecchio. No, non lui, non il danese che lo aveva liberato dal fango! George rad

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