Capitolo Trenta

1203 Parole

George lo fissò, percorrendo con lo sguardo la schiena poderosa che si celava sotto la camicia bianca, le ciocche dorate che gli scendevano lungo la nuca. Aveva appiattito la mano contro il battente, una mano forte, dai tendini in rilievo, straordinariamente capace. George si appoggiò contro la cassa, i cocci di terraglia ai suoi piedi, non osando emettere un suono. Sapeva però che avrebbe dovuto farlo, se intendeva riprendere in mano le redini della situazione. Si schiarì la gola. "Ragnar?" Ragnar si voltò, un bagliore iridescente negli occhi, traslucido dai un'ombrosa foresta. Il sole stava sorgendo, lambendo il davanzale di pietra, proiettando un fascio di luminoso pulviscolo sul pavimento. Gli uccelli cinguettavano fuori dalla finestra. Una gridò si levò dalla corte, rimbalzando lun

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