Capitolo Quarantaquattro

953 Parole

Ragnar immobilizzò le dita sulla fibbia della sua sacca. Lucido e levigato, il posteriore del sauro ondeggiò davanti ai suoi occhi. Non vide che il volto esangue, tormentato, della sorella mentre veniva portata giù dalla nave nel porto di Ribe. Il senso di colpo lo trafisse, procurandogli un dolore atroce. Tuttavia, la situazione disperata in cui versava Gyda non era colpa di George. Lui non meritava di costituire il bersaglio del suo furore e della sua vergogna. Conficcò lo stivale nel fango secco che costeggiava il campo, prendendo a calci la terra sgretolata. Sarebbe riuscito a raccontare a George ciò che aveva fatto alla sorella? Dato che aveva già una pessima opinione di lui, probabilmente quella confessione non avrebbe fatto alcuna differenza. E se invece l'avesse indotto a rivolta

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