Capitolo Ventotto

2252 Parole

George sollevò le palpebre. Sotto gli spessi strati di lino del copricapo, il sudore gli colava lungo il collo in modo fastidioso. Emergendo dalla nebbia del sonno, si sforzò di capire dove si trovasse. Filtrando attraverso la finestra priva di scuri, un pallido chiaro di luna fugava le tenebre della stanza, immergendolo in una grigia penombra. Le candele di cera si erano consumate e spente, un tenue bagliore si sprigionava dalle profondità del braciere. Prese nota del baldacchino di lino che sormontava il letto, delle pellicce e del guanciale di piume d'oca che si trovavano sotto di lui. Accanto alla porta, un uomo gigantesco era disteso su un pagliericcio. Il cuore gli balzò in gola, schegge di sensazioni gli percorsero le vene, risvegliando la memoria. Benché annebbiato, la sua mente

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