George si avviò svelto lungo il vicolo, allontanandosi dalla spiaggia, allontanandosi da Ragnar, impaziente di raggiungere la sicurezza della propria casa. La semioscurità rendeva i suoi passi incerti, sconnessi, incespicò un paio di volte e allargò le braccia per tenersi in equilibrio, graffiandosi le mani contro i rubidi muri. Appesantiti dal fango che si stava seccando. l'orlo dei pantaloni gli aderiva alle caviglie, ostacolando la sua andatura. Un fiotto di lacrime gli sali agli occhi. Avrebbe dovuto lavorare nella saline soltanto un altro paio di giorni per guadagnare il denaro che avrebbe consentito loro di attraversare il fiume e lasciare quella città. Perché, oh, perché aveva acconsentito a inoltrarsi nella palude insieme a quei bambini? Un'ondata di conforto lo sommerse, mozza