Un’ora sola, tutta per me,
un letto di piume, un sogno leggero,
dove annega il dolore,
dove il cuore tace.
Ma più di ogni altra cosa,
desidero le tue mani,
il tuo respiro accanto,
il resto dei miei giorni
scritto sulla tua pelle.
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Oneshot BL: "Frammenti di Noi"
La stanza era immersa nel silenzio, rotto solo dal ticchettio della pioggia contro il vetro. Lorenzo fissò il soffitto, le coperte troppo pesanti, il materasso troppo duro. Ogni fibra del suo corpo sembrava urlare di stanchezza, ma il sonno non arrivava.
Desidero un’ora per me, pensò, un attimo in cui non sentirmi spezzato.
Si girò sul fianco, le lenzuola fredde contro la pelle. Fuori, la città continuava a vivere, ignara. Dentro di lui, invece, tutto era fermo, sospeso in un limbo di ricordi dolorosi: le parole taglienti di suo padre, il peso delle aspettative, la paura di non essere mai abbastanza.
E poi, c’era lui.
Matteo.
Il solo nome gli accese un brivido lungo la schiena.
La porta della camera da letto si aprì con un lieve scricchiolio. Lorenzo non si voltò, ma sentì il calore avvicinarsi, il materasso che cedette sotto un peso familiare.
"Non dormi?" La voce di Matteo era bassa, calda, come il miele versato su una ferita.
Lorenzo chiuse gli occhi. "No."
Un braccio gli si avvolse intorno alla vita, tirandolo indietro, contro un petto solido. Matteo non parlò, non gli chiese spiegazioni. Semplicemente lo teneva, come se potesse fermare ogni cosa brutta del mondo solo standogli vicino.
"Vorrei dormire," sussurrò Lorenzo, affondando nella stretta. "Vorrei dimenticare tutto, anche solo per un po’."
Matteo gli baciò la nuca, lento, deliberato. "Allora dormi."
"Non posso."
"Perché no?"
"Perché ho paura che quando mi sveglio, tutto tornerà come prima."
Le dita di Matteo gli sollevarono il mento, costringendolo a girarsi. I suoi occhi erano due pozze scure, piene di una determinazione che Lorenzo non aveva mai posseduto.
"Allora non dormire," disse Matteo. "Ma non pensare neanche a tutto il resto. Pensa solo a me."
E poi lo baciò.
Non fu un bacio dolce. Fu un bacio necessario, un’affermazione, un modo per dirgli Io ci sono, anche quando il mondo ti crolla addosso. Lorenzo gemette contro le sue labbra, le dita che si aggrappavano alla sua maglietta come un naufrago a una zattera.
Matteo lo fece rotolare sotto di sé, il corpo caldo che lo copriva completamente, scacciando ogni pensiero, ogni paura. Le sue mani erano ovunque—nei capelli di Lorenzo, sulla sua schiena, sui fianchi—come se volesse assicurarsi che fosse reale, che fosse lì con lui.
"Dimmi che vuoi restare," mormorò Matteo tra un bacio e l’altro, la voce roca.
Lorenzo ansimò. "Voglio restare."
"Dimmi che non te ne andrai mai."
"Non me ne andrò mai."
Matteo lo guardò, gli occhi pieni di una passione così intensa da bruciare. "Allora promettimi una cosa."
"Cosa?"
"Che sarai mio. Per il resto della tua vita."
Lorenzo non rispose con le parole. Gli afferrò il viso e lo baciò con tutto il dolore, la speranza e il desiderio che aveva dentro.
Fuori, la pioggia continuava a cadere. Ma dentro quella stanza, per la prima volta, Lorenzo non aveva più bisogno di scappare. Perché Matteo era lì, e nient’altro importava.
Fine.