Capitolo 17 - Sospetti e sguardi indiscreti

492 Parole
La giornata scorreva con una strana normalità, come se nulla fosse successo la notte precedente. Eppure, Thomas non riusciva a ignorare il modo in cui Sirius lo guardava. Non era più solo un’occhiata distratta o un sorriso fugace: c’era qualcosa di più intenso, più consapevole. Jake, Teo, Andrea e Nick sembravano ignari, almeno in apparenza. Durante la colazione, Jake chiacchierava con Thomas come sempre, ma ogni tanto lanciava un’occhiata furtiva tra lui e Sirius. "Sei stranamente silenzioso stamattina, Thomas," commentò Teo con un sorriso. "Di solito non smetti mai di parlare." Thomas si affrettò a prendere un sorso del suo succo d’arancia, sperando di guadagnare qualche secondo per trovare una risposta convincente. "Solo un po’ stanco," mentì con un sorriso forzato. "Chissà come mai," intervenne Jake con un sorrisetto malizioso. Thomas sentì il cuore saltare un battito. Si voltò appena, lanciando a Jake un’occhiata confusa, ma il suo amico sembrava divertirsi un po’ troppo nel prenderlo in giro. Sirius, invece, era perfettamente a suo agio. "Forse lo stiamo stressando troppo," disse, sorseggiando il suo caffè con calma. "Magari ha bisogno di riposo." Jake ridacchiò. "O magari di qualcos’altro," mormorò sottovoce, abbastanza piano da non farsi sentire dagli altri, ma abbastanza forte perché Thomas lo sentisse chiaramente. Thomas si affrettò a distogliere lo sguardo, fissando il suo piatto come se fosse la cosa più interessante del mondo. Dopo colazione, Thomas uscì in giardino per prendere un po’ d’aria. Il vento fresco del mattino gli accarezzava il viso, ma non bastava a calmare la tempesta di emozioni dentro di lui. Sentì dei passi avvicinarsi e, prima ancora di voltarsi, sapeva già di chi si trattasse. "Stai scappando da me?" chiese Sirius, con quel tono basso e intrigante che faceva rabbrividire Thomas. "Non sto scappando," rispose, incrociando le braccia. "Sto solo cercando di capire… tutto questo." Sirius gli si avvicinò lentamente, riducendo la distanza tra loro. "E hai trovato una risposta?" Thomas sospirò, evitando il suo sguardo. "Non lo so. So solo che mi sento strano. Ieri notte è stato… incredibile, ma ora mi sembra tutto così complicato." Sirius lo studiò per un attimo, poi sollevò una mano e gli sfiorò delicatamente il viso. "Non deve esserlo," disse con dolcezza. "È solo tra noi due. Quello che provi conta più di tutto il resto." Thomas si mordicchiò il labbro, combattuto tra il desiderio di credere alle sue parole e la paura di ciò che sarebbe successo se qualcuno avesse scoperto la verità. "Tu non hai paura?" chiese infine. Sirius sorrise, inclinando leggermente la testa. "Ho paura di molte cose, Thomas. Ma non di questo." Quelle parole bastarono a far sentire Thomas un po’ più sicuro. Si concesse di guardarlo negli occhi, di lasciarsi trasportare dalla sincerità che vedeva in lui. "Forse dovremmo dirlo agli altri," sussurrò Thomas, abbassando lo sguardo sulle labbra di Sirius. Sirius sorrise, compiaciuto. "Un’ottima idea." E senza aggiungere altro, ridusse la distanza tra loro, premendo un bacio leggero sulle sue labbra.
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