Capitolo 19: Un incontro che cambia tutto

658 Parole
Jake camminava al fianco di Thomas, ma non riusciva a concentrarsi su nulla. Il pensiero di Richard occupava ogni angolo della sua mente. Aveva solo sedici anni, ma quel ragazzo con il sorriso enigmatico e l’aria di chi sa sempre cosa fare, lo aveva incantato fin dal primo incontro. Jake cercava di allontanare quel pensiero, ma ogni volta che chiudeva gli occhi, vedeva Richard con il suo sguardo azzurro che sembrava scrutare dentro di lui. Richard aveva un fisico da uomo, alto e muscoloso, ma non in modo ostentato, piuttosto elegante. I suoi capelli, castano chiaro, erano sempre in ordine, lisci, pettinati all’indietro con una cura quasi maniacale. Jake si sentiva piccolo, come se Richard fosse il tipo di persona che avrebbe dovuto restare fuori dalla sua portata. Thomas si accorse che Jake non stava ascoltando. “Jake?” lo chiamò con un tono preoccupato. “Cosa?” Jake scosse la testa, tentando di tornare al presente. “Sei strano, oggi. Hai qualcosa per la testa?” chiese Thomas con un sorriso, curioso ma comprensivo. Jake tentò di fare una risata nervosa, ma non ci riuscì. “No, è solo che... ho avuto una giornata difficile a scuola.” La verità, però, era che Richard occupava ogni suo pensiero, anche se non voleva ammetterlo nemmeno a sé stesso. Mentre camminavano verso casa, Jake provò a cambiare argomento, ma la sua mente continuava a tornare a quel giorno che aveva cambiato tutto: il giorno in cui aveva incontrato Richard per la prima volta. Aveva solo undici anni, ma ricorda ancora la sensazione di essere rimasto paralizzato quando Richard era entrato nella casa dei suoi genitori. Richard era il miglior amico di Sirius, e Jake lo trovava affascinante, diverso da tutti gli altri ragazzi che aveva conosciuto. Con il suo sorriso disinvolto e la sua altezza che sembrava sempre pronta a sopraffarlo, Jake aveva sentito un’attrazione immediata. Nonostante fosse più giovane, non c’era dubbio che i suoi sentimenti per Richard fossero già forti, anche se allora non sapeva ancora cosa significassero. Arrivati a casa, Jake notò una macchina sconosciuta parcheggiata nel vialetto. La sua mente si fece pesante, come se una parte di lui avesse già intuito cosa sarebbe successo. “Di chi sarà questa macchina?” si chiese ad alta voce, mentre Thomas lo seguiva. Nessuno sembrava essere in casa. Le ombre della sera stavano calando e, quando si avvicinarono al portone, una figura emerse dalla casa. Jake si fermò di colpo, gli occhi spalancati. Lì, davanti a lui, con un sorriso che sembrava tanto affettuoso quanto doloroso, c’era Richard. Il suo fisico, ormai adulto e scolpito, sembrava essere stato scolpito apposta per farlo sembrare ancora più distante. I suoi capelli castani chiari, un po’ più lunghi rispetto a quando lo aveva visto l'ultima volta, erano pettinati con quella cura che a Jake sembrava quasi eccessiva, ma che si addiceva perfettamente a lui. Richard lo guardò per un istante, i suoi occhi azzurri brillavano di una luce che Jake non riusciva a leggere. “Jake,” disse Richard con quella voce profonda, come se il suo nome fosse qualcosa di importante. “Ciao.” Jake sentì un colpo al cuore. Non aveva mai smesso di pensare a lui, e ora che lo vedeva di nuovo, le emozioni lo sopraffacevano. Il suo cuore batteva all'impazzata, ma si sentiva anche confuso, come se non sapesse cosa fare o dire. Richard era tornato, e con lui, una parte del passato che Jake non era mai riuscito a superare. Thomas, accanto a lui, non disse nulla, ma lanciò uno sguardo curioso a Jake e poi a Richard. Quella figura alta e imponente davanti a loro sembrava così familiare, eppure così estranea. Richard, con il suo sguardo misurato e il corpo che sembrava sempre troppo elegante per quel tipo di incontro, li guardava in silenzio. Jake non riuscì a dire niente. Si limitò a sorridere nervosamente, mentre la tensione nell'aria cresceva sempre di più.
Lettura gratuita per i nuovi utenti
Scansiona per scaricare l'app
Facebookexpand_more
  • author-avatar
    Scrittore
  • chap_listIndice
  • likeAGGIUNGI