XXXII. La collera della signora Jarley, com’ella apprese di essere stata minacciata dell’indegnità dei ceppi e dell’ammenda, toccò il colmo. L’unica e autentica Jarley esposta al pubblico disprezzo, fischiata dai monelli e oltraggiata dai mazzieri! L’idolo della nobiltà e del popolo privata d’un cappello che una sindachessa avrebbe agognato di portare, e offerta in un lenzuolo bianco a spettacolo di mortificazione e di dispregio! E la signorina Monflathers, quella brutta sfrontata, che ardiva di immaginare un quadro così degradante pur nel cantuccio più remoto del suo cervello! — Quando ci penso — disse la signora Jarley, nella piena esplosione della sua ira e nell’impotenza insoluta di un mezzo di vendetta — son quasi tentata di diventare atea! Ma invece di adottare questo metodo di ra