Capitolo XX - La casa di Steerforth Alle otto, quando la cameriera bussò alla mia porta e mi informò che l’acqua per radermi era pronta, provai l’umiliazione di non averne bisogno, e arrossii dentro il letto. Il sospetto che anche lei ridesse mentre lo diceva, mi attanagliò la mente per tutto il tempo in cui mi vestii; e mi resi conto che quando le passai accanto per le scale, scendendo a fare colazione, mi fece assumere un’aria furtiva e colpevole. Sentivo con tale forza di essere più giovane di quanto avrei desiderato, che per un pò del tempo non riuscii a convincermi a passarle accanto, data l’ignobile circostanza; e sentendola che stava spazzando proprio là, rimasi in camera a guardare fuori dalla finestra re Carlo a cavallo, che sotto la pioggerella fine e la nebbia marrone scuro, ci