Lo strano dialogo.

863 Parole
Dei forti colpi alla porta mi fecero correre ad aprire era Damian che mi assalì verbalmente:-Che cosa ti passa per la testa?...Ora ti metti a comunicare con gli animali?...- Ero sconcertata se c'era qualcuno che comunicava con gli animali quello era lui, pronunciando quelle strane parole aveva fatto allontanare il lupo. Non dissi nulla al riguardo ma gli risposi abbastanza agitata: -Che stai farneticando?... Mi sono affacciata alla finestra attirata dall'ululato del lupo, solo allora mi sono resa conto che il suo muso era rivolto verso di me, ma non stavo assolutamente comunicando con lui. -Come posso comunicare con un animale?...Sei forse impazzito?...- Le mie parole lo fecero calmare perché si rese conto che ero sconvolta. Si avvicinò poggiando delicatamente le mani sulle mie spalle e diresse il suo sguardo verso i miei occhi che ne rimasero folgorati, ero come ipnotizzata da lui non riuscivo a muovermi ma ero completamente cosciente quando ascoltavo le sue parole. -Ascolta...Cristina...se ti ho aggredita ho le mie buone ragioni so che tu sei in buona fede ma devi ascoltarmi; se udirai nuovamente quell'ululato non ti affacciare alla finestra e il lupo se ne andrà- Detto ciò tolse le mani dalle mie spalle continuando a posare con insistenza il suo sguardo nei miei occhi. Quello sguardo mi provocava strane emozioni mai provate prima e mi chiedevo se fosse possibile che desideravo che mi stringesse a se e che mi baciasse. Credo che avesse percepito  qualcosa speravo che non avesse capito quello che desideravo così distolsi lo sguardo da quei magnifici occhi, finalmente ritornai padrona di me stessa e mi rivolsi a lui abbastanza preoccupata -Mi domando che luogo sia questo, non posso affacciarmi alla finestra non posso girare per il castello di notte...Non so più cosa pensare- Coinvolse la mia guancia in una delicata carezza e disse in tono pacato: -Lo scoprirai...Presto- -Che cosa devo scoprire?...-Gli domandai preoccupata e continuai molto arrabbiata: -Se ci sono tutti questi segreti, non intendo rimanere al castello, appena percepirò il primo stipendio me ne andrò e cercherò un altro lavoro...Qualcosa troverò...Tutto questo mi fa paura quindi o mi dai qualche spiegazione oppure lascerò questo posto- Senza pronunciare una sola parola mi attirò a se, il mio viso era vicinissimo al suo credevo volesse baciarmi, anzi, speravo lo facesse. Sorprendendomi lasciò la presa e si allontanò da me a fatica con i lineamenti contratti del volto, evidentemente lo desiderava anche lui ma non mi baciò e non ne capii il motivo, era evidente che anche lui era preso dall'emozione e, per uscirne fuori disse: -Ti va...Di scendere in cucina a bere qualcosa?..- Prima che potessi rispondere continuò dicendo: -Ti prometto...Che non permetterò che ti accada nulla di spiacevole veglierò personalmente su di te...Quindi puoi tranquillamente rimanere al castello- Sorpresa da quella premura dissi: -Si...Si..Andiamo a bere qualcosa, in barba a Trudi e ai suoi divieti- In cucina il clima era diverso avevamo raggiunto una complicità amichevole e stranamente mi trovavo molto bene a colloquiare con lui, mi stupì quando disse: -I tuoi zii non ti meritavano sei una bellissima persona e devono ringraziare il loro Dio che non li ho quì davanti a me...Perché avrebbero pagato molto caro per quello che ti hanno fatto- Mi rivolsi a lui, curiosa: -Come fai a sapere di loro?...- -Me ne ha parlato lo zio, mi ha raccontato tutto quello che ti hanno fatto passare- Mentre lo diceva la sua voce era cambiata, il tono era divenuto glaciale aveva i lineamenti del viso tirati, la sua espressione mi faceva gelare il sangue nelle vene. Si rese conto che mi incuteva paura. -Scusa...Ma quando vengo a sapere di queste cose divento così è più forte di me- Ritornati al piano di sopra notai che la porta della camera del signor Mancini era aperta, andai per richiuderla fui sorpresa quando vidi il letto vuoto e completamente intatto. -E' molto strano! Tuo zio non è nel suo letto?- Chiesi a Damian che rimase per qualche secondo in silenzio come se non sapesse che dire poi riprendendo la sua solita sicurezza, rispose: -Questa sera ha voluto dormire in camera mia, ogni tanto quando sono al castello gli fa piacere stare in mia compagnia- Mi sembrò strano, comunque doveva essere per forza così altrimenti dove sarebbe potuto andare. Non dissi nulla a Damian quando si avvicinò ad accarezzarmi il viso dicendo: -Be...Buona notte si è fatto veramente tardi è ora di andare a dormire, ora vai in camera tua aspetterò che entri poi mi ritirerò anch'io- Fece scivolare lentamente la mano dalla guancia fino al mio braccio che strinse con una leggera pressione delle dita, mi dava l'impressione che desiderasse qualcosa in più da me ma che non potesse farlo. -Vattene...Sbrigati che è molto tardi-Questa volta lo disse con tono di comando poi mollò la presa. Ritornai in camera mia e mi appoggiai alla porta che avevo richiuso alle mie spalle e rimasi per qualche minuto sicura che lui era dall'altro lato.
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