Capitolo 9

1105 Words
Artemisia "Rilassati, principessa". Dice beffardo mentre accende il motore e parte dietro agli altri. "Non mi prenderò di certo la tua innocenza in un fuori strada". "Ah!", incalzo, girando la testa per guardare fuori dalla finestra. "Sarebbe comunque troppo tardi per questo". Mentre mi aspetto che si arrabbi, vengo colto di sorpresa dalla sua risatina. "Buono a sapersi. Questo renderà molte cose più facili". Con un sussulto teatrale, i miei occhi scattano a guardarlo e lo trovo sorridente. Le sue deliziose fossette sono già tornate in bella mostra, mentre è concentrato sulla strada. Forse è il legame tra anime gemelle, ma devo dire che è ancora più bello di suo fratello. La sua mascella squadrata è ricoperta di una barba di tre giorni e la sua pelle baciata dal sole mi fa immaginare che si alleni e lavori all'aperto. Molto. Mentre il mio sguardo sta per vagare lungo le sue braccia muscolose, la sua voce profonda e fumosa mi riporta alla realtà. "Drake dice che non riesce a far parlare la tua lupa con lui". "Drake?" Chiedo, grata per il cambio di argomento. "Sì. Il mio lupo. Si sta agitando un po' perché lei non gli risponde. Va tutto bene?". "Certo". Mento. "Forse anche lei è traumatizzata da quello che è successo". Ridacchia, scuotendo la testa. "Spero che si riprenda in fretta. Ha ancora meno pazienza di me". Ragazzi, ho trovato l’America! "Il più velocemente possibile. Non forzarla". Mormoro, voltandomi a guardare il paesaggio che passa davanti alla mia finestra. Se non fossi indignata da questa situazione, mi godrei sicuramente il panorama. Le verdi colline e i campi fioriti, insieme alle belle casette marroni e rossicce, creano un'atmosfera completamente diversa da quella che avrei immaginato ascoltando i racconti dei miei fratelli. Mi abbraccio mentre osservo le persone che continuano a entrare nel quadro e si girano per salutarci brevemente. Alcuni di loro ci guardano più a lungo, probabilmente cercando di capire chi sono. Ho un compagno. Una compagno di seconda possibilità. E anche se mi sembra che tra noi non ci sia stata alcuna sintonia, mi sono ritrovata a mentirgli perché avevo troppa paura di affrontare un altro rifiuto a causa della mia lupa sopita. Che stupida. Ma non c'è modo che un alfa arrogante come lui approvi una cosa del genere. Piuttosto mi respingerebbe in meno di un secondo. E poi, c’è la storia dell'esecuzione. ‘Cassy! Ti prego!’ La supplico, senza ottenere alcuna risposta. "Eccoci qui! Casa dolce casa". Fynn annuncia orgoglioso, mentre i miei occhi si allargano alla magnifica villa che mi trovo davanti. Mentre percorre il vialetto, facendo scricchiolare i ciottoli sotto i nostri pneumatici, riesco già a scorgere un Cayden infuriato in cima alle ampie scale che portano all'ingresso principale. Facendo un respiro profondo, scendo dall'auto con gli occhi lucidi. Mentre i due fratelli iniziano a bisticciare, mi prendo tutto il tempo necessario per ammirare la villa a tre piani, in pietra marrone e con ali imponenti. Proprio mentre sto per fare un altro passo per raggiungere le scale, Cassy si agita, facendomi stringere lo stomaco dal dolore. "Tutto bene?" Cayden mi guarda preoccupato e io annuisco lentamente. Tuttavia, non sono convinta. Dal portone aperto esce un mix di profumi tanto seducenti quanto inquietanti. Non riesco a capire cosa possa esserci di sbagliato mentre Fynn mi passa accanto con il mio bagaglio. "Non dimenticare di respirare, tesoro". Che stro— Il mio cervello non riesce nemmeno a finalizzare il pensiero perché la mia attenzione viene catturata da qualcos'altro. C'è qualcosa che non va. E quando i miei occhi cadono sul ragazzo che è apparso alla porta, il mio cuore si ferma. *** Lo splendido uomo che si presenta alla porta assomiglia a Fynn e tuttavia c'è qualcosa di diverso nel suo aspetto. I suoi tratti sembrano più morbidi, il suo viso un po' più rotondo, la sua espressione più amichevole. Il mio cervello lavora duramente per afferrare la situazione, mentre riesce a capire che dev’essere il gemello di Fynn e che lui sia venuto a prendermi da solo per ingannarmi. Quello stronzo. "È qui?" Sento un'altra voce chiedere con euforia e, prima ancora che i passi si avvicinino per raggiungere i fratelli all'ingresso, sento il mio stomaco agitarsi. Non ci posso credere. Prima ancora di scorgerlo sulla porta, i miei piedi agiscono da soli e partono. "No, no, no". Sento la voce di Fynn in lontananza prima che parli proprio accanto a me. "Pensavo che avessimo già risolto, principessa". Sentendomi sollevare da terra, mi batto finché non mi lascia cadere con un gemito. Quando sbatto sul pavimento con un tonfo, lui schiocca la lingua, cercando di afferrarmi di nuovo. "Smettila di fare i capricci! Cosa c'è che non va in te?!". "Ehi, non farle del male!". Sento di nuovo la voce euforica, solo che non ha più entusiasmo ma più preoccupazione. Avvertendo a malapena il suo movimento, riesco a vedere Fynn che viene placcato a terra. "Matt, togliti di dosso!". Fynn ringhia, gettando via il fratello. Dato che Matt non sembra arrendersi, ne approfitto per arretrare lentamente, finché la mia schiena non sbatte contro un muro. Solo che il muro è un insieme di gambe forti. "Sei ferita?" Mi chiede, aiutandomi ad alzarmi in piedi. "Il cretino ti ha fatto male?". I suoi occhi si conficcano nei miei, togliendomi il fiato. Ci fissiamo per una frazione di secondo, prima che io scuota lentamente la testa. Le macchie blu e argento girano intorno alle sue pupille mentre ride. "Mi dispiace per il casino. Gli avevamo detto che dovevamo affrontare la questione con più attenzione, ma nostro fratello maggiore è imprevedibile come un temporale in mare aperto e testardo come un asino". Questo mi fa sorridere e mi schiarisco la gola. "Non preoccuparti. È tutto a posto. Stavo solo..." Guardando i due uomini che hanno smesso di combattere e ora sono seduti a fissarci, non posso fare a meno di rabbrividire per lo sguardo con cui Fynn mi sta guardando. "Ero solo scioccata. Tutto qua". Mi volto verso di lui scioccata. "Ci sono altri di voi?" Matt sospira, mentre il fratello accanto a me ride. "No, solo noi tre. Ma ci faremo bastare, te lo prometto". Ridendo in modo imbarazzante, mi lascio guidare verso la villa, dove Cayden ci aspetta a braccia incrociate. "Ti avevo avvertito, Fynn". Ringhia, e la sua autorità pesa su di noi. "Ti becchi una sanzione di tre giorni. E la lascerai in pace per quel periodo di tempo". Fynn schiocca la lingua ma non risponde al fratello. "Devi avere fame". "Sto morendo di fame, in realtà". Sorrido timidamente e li seguo nella mia nuova casa.
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