Capitolo Uno

1486 Words
Kurt Mitchell si accomodò nella sedia a sdraio sul pario e guardò con occhi assentì il sole che stava tramontando sul Canyon, cercando di non pensare a quanto fosse stato stupido. Una calda brezza gli accarezzava il viso e le spalle scoperte dalla canottiera, e le ciocche di capelli scomposta dal vento, ma lui non se ne accorgeva neppure. Come aveva potuto essere così imbecille? Come era possibile che la sua vita fosse cambiata nel giro di pochi minuti? Dopotutto non avrebbe dovuto stupirsene, rifletté sospirando rassegnato. C’era già passato altre volte, ma purtroppo non gli era servito. Fu raggiunto da Stuart. L’amico indossava un paio di calzoncini e una canottiera e si stava strofinando con un asciugamano i corti capelli scuri. Si trovava ancora sotto la doccia quando Kurt era arrivato a casa, perciò fu sorpreso di vederlo. “Credevo che avessi un appuntamento.” Disse, sprofondando in una comoda sedi di vimini. “Mangerò presto e farò una nuotata, non aspettatemi per cena!” aggiunse, ripetendo con un tono ironico le parole di Kurt. “David sta per partire.” Annunciò lui brevemente senza riuscire ad aggiungere altro. Soltanto due ore prima credeva ancora ai progetti e che aveva tenuti gelosamente segreti dentro di sé per tutto il giorno in attesa di incontrare lo sguardo di David, illuminato dalla tenue luce delle candele sul tavolo, e poco do… non aspettatemi per cena… sentì una fitta di dolore acuta e improvvisa allo stomaco, che gli fece chiudere gli occhi, e cogliendo lo sguardo preoccupato dell’amico si sentì ancora peggio. “Che cosa è successo?” domando Stuart con voce premurosa. Kurt scrollò le spalle per prendere tempo e ricacciare le lacrime che gli salivano agli occhi. “Immagino che fosse troppo bello per durare.” Ed era proprio quello che aveva pensato quando David Hampton aveva posato gli occhi su di lui a una festicciola, organizzata dalla troupe, a cui era stato portato da Seth, un suo caro amico. Troppo bello per essere vero. A quel tempo Seth usciva con un ragazzo che interpretava una parte minore del film e il fatto che era riuscito a ottenere inviti per tutti loro era stato il primo miracolo. Era più di quanto Kurt avesse mai osato sperare. Riuscire a dare un’occhiata ai divi dell’ultimo film di Evan Lambert, che si prevedeva sarebbe stato il successo della stagione, era davvero straordinario. Quando David gli si era avvicinato e gli aveva rivolto la parola, lui era stato troppo sorpreso per rispondergli. Adesso sapeva che si era trattato di un classico colpo di fulmine. E alla fine, ancora non sapeva come fosse successo, era uscito dalla festa insieme con David sotto lo sguardo carico di disapprovazione di Seth. Si erano recati in un ristorante messicano lungo la cosa e, prima ancora di rendersene conto, stavano ridendo, parlando, passando insomma una piacevole serata. Si era dimenticato di avere di fronte un famoso attore di Hollywood e aveva visto in lui soltanto un uomo attraente con cui si sentiva meravigliosamente a proprio agio. Prima che la serata fosse finita, David aveva cercato di fare l’amore con lui, e nonostante lo desiderasse moltissimo, Kurt aveva seguito il proprio istinto e aveva rifiutato. Lui l’aveva presa bene, ma lui era convinto che non si sarebbe più fatto vivo. E quando, invece, due settimane dopo, gli aveva telefonato, si era sentito al settimo cielo. Nelle ultime tre settimane avevano passato insieme ogni momento libero. I giornali avevano cominciato a subodorare qualcosa e per loro era divenuto quasi un gioco cercare di evitare cronisti e fotografi. Il tutto aveva contribuito a fargli credere in una grande storia d’amore. Si incontravano di sera, in posti fuori mano, oppure a mezzanotte sulla spiaggia. Quindi all’alba facevano colazione a base di champagne nella suite dell’albergo, al riparo da sguardi indiscreti. Ma non erano mai stati a letto insieme. Dapprima era stato Kurt ad essere riluttante e in parte per colpa di Seth. Si era abituato ormai a seguire i consigli dell’amico e quando lui l’aveva avvertito che David Hampton si stava creando una reputazione internazionale di sex-symbol, lui aveva deciso di essere prudente e non rischiare di non fare la parte di un’ennesima tacca sul muro. Seth aveva definito David ipocrita e superficiale e, come tutti gli attori, smodatamente egoista invece Kurt aveva scoperto con sorprendente rapidità, che David era una persona semplice e sensibile, amante del divertimento ma non scatenato. Aveva nostalgia del suo paese d’origine, l’Inghilterra, e si sentiva insicuro per la sua troppo rapida ascesa nel firmamento hollywoodiano. Gli piacevano le cose sobrie e i posti tranquilli ed evitava sempre di trovarsi coinvolto in feste sfrenate. E Kurt si era ritrovato ciecamente, pazzamente innamorato di lui. Sembrava proprio che David preferisse fargli la corte all’antica e nonostante il desiderio che provava per lui fosse evidente, non si era mai spinto troppo in là. E questo glielo aveva fatto amare ancora di più lo aveva interpretato come un gesto di rispetto nei suoi confronti, una dimostrazione della serietà dei suoi sentimenti. Aveva pensato che dopotutto avessero tanto tempo davanti a loro ed era felice che lui gli lasciasse tutta la calma necessaria per decidere. Non si erano visti per tre giorni. Le riprese erano finalmente terminate e David era stato così impegnato con conferenze stampa, incontri di lavoro e festeggiamenti sul set, che non aveva avuto proprio tempo per lui. In quel periodo Kurt si era reso conto che nonostante fosse già stato innamorato altre volte, quello era l’amore con la A maiuscola. Desiderava stare con David per sempre, appartenergli per il resto della vita. E voleva che lui lo sapesse. “Non capisco perché non me ne sia resto conto prima.” Riuscì in qualche modo a rispondere a Stuart, senza tuttavia poter ancora guardare l’amico negli occhi. “Non mi aveva mai parlato d’amore o delle sue intenzioni; perciò, non posso certo accusarlo di avermi ingannato. Immagino che sia stato tutto frutto della mia immaginazione.” “L’amore fa commettere di questi sbagli.” Concordò Stuart tristemente. Kurt lo guardò con gratitudine, ben sapendo che l’amico non sarebbe mai stato così stupido. E nemmeno Tristan, per non parlare di Seth. Ma i suoi amici, sebbene avessero le idee ben chiare sul modo in cui lui si era buttato in quella relazione con David Hampton, gli avevano dimostrato solidarietà senza in alcun modo interferire e, a parte Seth, non l’avevano mai criticato per il suo comportamento. Con molta probabilità pensavano che lui e David fossero stati amanti per tutte quelle settimane. Vista l’ora tarda in cui lui tornava spesso a casa, chiunque sarebbe giunto a quella conclusione. E per quanto fosse dispiaciuto per quel malinteso. Kurt trovava troppo imbarazzante dare eventuali spiegazioni. Come poteva ammettere che la sua storia d’amore era stata frutto soltanto della propria immaginazione, e che per di più ora si stava disperando per la fine di una relazione puramente platonica? Soprattutto perché era rimasta platonica per puro caso, per una fortuita serie di circostanze. Ricordava quell’ultimo incontro all’albergo con dolore profondo.                                                                    ….. Uscì presto dal lavoro per vedere David all’albergo. Per l’eccitazione dell’incontro non fece nemmeno caso al grande disordine della stanza, cassetti aperti, armadi vuoti, valigie e borse semivuote. Lui accolse la mancanza di inibizioni con e Kurt si sentì felice al pensiero che finalmente sarebbe stato dell’uomo che amava. Coricato sul letto semi-svestito, si sentì pervadere da una grande sensualità per lo sguardo di lui pieno di desiderio. “Stai per farmi un meraviglioso regalo. Non dimenticherò mai questa mia ultima notte con te.” Mormorò David guardandolo negli occhi. Fu sollo allora che Kurt si rese conto delle valigie e la verità cominciò a farsi strada nella sua mente annebbiata. “Ultima notte?” sussurrò a fatica. “Stai per lasciare l’albergo?” Lui ridacchiò sommessamente. “è naturale tesoro! Il mio lavoro qui è finito, me ne torno a casa.” “A casa.” Ripeté Kurt. “In Inghilterra?” “E dove, se no?” Lui cominciò a stuzzicargli il lobo dell’orecchio, ma Kurt si scostò per guardarlo, scioccato da quella notizia. “Ma, David, non vorrai dire per sempre! Ritornerai, vero?” Seccato per quell’indesiderata conversazione, lui lo rassicurò. “Ma certo, caro, per il lancio del film o per farne un altro… naturalmente.” Cercò di baciarlo sulla bocca, ma lui si alzò a sedere, tremante per quanto era implicito in quell’inattesa rivelazione. “Ma io, io pensavo che…” balbettò. “Non puoi partire così senza avermi prima detto niente.” “Te lo sto dicendo ora.” Ribatté lui, impaziente. “Che cosa stai cercando di farmi capire?” “Che… io pensavo… che ti amo.” Mormorò lui disperato. Un lampo di divertita sorpresa apparve nello sguardo di lui mentre rispondeva. “Si uno strano ragazzo!” gli prese il mento con due dita e cercò una volta ancora di baciarlo.
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