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937 Words
Un paio di ore più tardi sento la voce della nonna chiamarmi, "ti sento Abuela" rispondo subito "è pronta la cena per il signorino" dice e mi alzo, prendo la divisa pulita e stirata e mi vesto, dieci minuti più tardi sono davanti alla porta della sua stanza, perchè non mangiano mai insieme non lo so, eppure qualcuno ci deve stare per forza con lui stasera con tutto il cibo che si è fatto preparare... Busso, "Avanti" dopo il consenso apro la porta in modo da portare il carrello dentro, senza occhiali ho dovuto mettere le lenti a contatto, in genere le uso solo a scuola ma non posso girare per casa senza vedere, potrei rompere qualcosa di prezioso... porto il carrello dentro e sono sorpresa di trovarlo solo, anche se sono confusa non glielo dirò mai "Chiudi la porta Jessica" mi dice con la sua voce profonda, per la seconda volta resto sorpresa del fatto che mi ha chiamato per nome, ma confusa dal fatto che vuole che chiudo la porta con me dentro, "non ho intenzione di mangiarti se è questo quello che pensi" lo penso invece, cammina verso di me e mi indica la porta, titubante vado a chiudere la porta, mentre lui scoperchia i piatti che avevo portato, mi affretto a mettere tutto in tavola, Diego resta fermo con le braccia incrociate a guardarmi, mi sento intimidita dalla situazione e quando ho finito mi allontano un po, "siediti e mangia" cosa? lo guardo sorpresa, non mi esce un suono dalle labbra " sei troppo magra per i miei gusti" questo è assurdo, "ma..ma signore la cena è per voi ed io mangio abbastanza" non riesco a trattenermi, avrei voluto aggiungere che non sono affari suoi, ma in casa sua tutto è un suo problema, mi guarda arcigno e con una smorfia di rabbia, subito scatto a sedere, questo mi spedisce a casa, che sarà mai mangiare qualcosa? si siede davanti a me e mi riempie il piatto, pieno di roba, divento rossa ma non posso dire niente, in silenzio cominciamo a mangiare, non mi era mai successo una cosa del genere, nemmeno nei miei sogni più nascosti, lo stomaco si è chiuso e tutto sembra come piombo "So che stai studiando economia" mi chiede, torno alla realtà, sta parlando veramente con me? annuisco, "mi piacerebbe che quando ti faccio una domanda mi rispondi guardandomi negli occhi" caspita, alzo subito lo sguardo verso di lui "si, mi perdoni, non sono abituata" balbetto quasi, annuisce solamente, "stai seguendo qualche corso?" mi chiede un altra volta "no, non ho molto tempo da dedicarci, sto studiando a casa e ogni settimana presento le mie tesine." annuisce un altra volta, mi meraviglio che sono riuscita a spiaccicare più di due sillabe in sua presenza "perchè lavori per noi?" chiede e cerco di equilibrare la risposta, "la vostra paga è buona e posso pagare gli studi, mettere qualcosa da parte per quando mia nonna non potrà più lavorare" si appoggia alla sedia e mi guarda, mi mette a disagio, "Sto lavorando ad un progetto nella mia azienda che mi sta mettendo un po di difficoltà, non mi piace la pubblicità che stanno facendo i miei collaboratori e siamo un po' bloccati, riguardano articoli per feste come palloncini e festoni, non è proprio il mio genere ma non mi sono potuto rifiutare" stavo ascoltando lo giuro ma non so come ha fatto a sapere su quale campo economico mi sto laureando e sul perchè chiede a me " verrai pagata un extra in più" si lo aveva chiesto "aspettate, mi state chiedendo di lavorare per voi?" chiedo sgomenta, "sembra che la cosa ti spaventa" mi risponde e in effetti, scuoto la testa "cioè un po' si, non ho ancora messo in pratica quello che ho imparato, ho ancora molto da imparare" vaneggio, appoggia i gomiti sul tavolo incrociando le dita sotto il suo mento e mi guarda con un ghigno divertito, perchè succede a me? "ho visto i tuoi voti e credo che sei brava e molto intelligente da poter svolgere questo piccolo incarico, diciamo che potrai frequentare le tue lezioni per le tesine e continuare a lavorare come governate, ma con qualche giorno libero in più, in modo da concentrarti quando verrai in ufficio con me" cosa? mi alzo di scatto, posso essere stata maleducata ma non posso più sentire altro, mi inchino in segno di scusa "non credo sia saggio per lei prendermi a lavorare nel suo ufficio, sono sbadata e potrei creare disastri" prendo i piatti e comincio a metterli sul carrello , Diego si alza dalla sedia ma faccio finta di niente "Ti ho osservata Jessica in questo periodo quando nemmeno tu sapevi di essere vista" sento il suo respiro sul collo e non riesco a muovermi, trattengo il respiro "quando sei sola e pensi che nessuno ti guarda sciogli i tuoi capelli e li lasci al vento, leggi sempre molti libri ed a volte per la stanchezza ti addormenti sotto un albero in giardino o nascosta tra il fioreto " mi giro di scatto, lui mi ha osservato? lo guardo negli occhi questa volta e resto folgorata dal suo sguardo, troppo vicino il cuore sta per scoppiare "pensaci e domani mi darai la tua risposta e stai tranquilla che non cambierà niente se dovessi dirmi di no" detto questo mi guarda intensamente per poi andarsene e lasciarmi nella sua stanza come una scema.... devo dirlo alla nonna solo lei mi può consigliare sto tremando come una foglia per quello che mi ha detto, perchè dirmi quelle cose dopo tutto il tempo a maltrattarmi, proprio oggi....
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