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1045 Words
Questa notte non ho chiuso occhio, così mi sono alzata presto per preparare la colazione ai padroni, che come consuetudine mangiano nelle proprie stanze, la mia mattina consiste nel riordinare le camere dopo che sono state liberate, mia nonna sapeva perchè ero inquieta ma non mi ha detto niente di più, dopo averle chiesto aiuto per il mio dilemma, lei è stata molto comprensiva e mi ha detto quello che lei pensa di tutta la situazione, se ne è uscita con uno dei suoi consigli " la decisione è la tua Jesy, ma non aspettarti di essere trattata alla loro pari, perchè resti e sarai sempre la nipote della governante" duro da dire ma realista, sono una governante e questo è il mio ruolo. Quindi con il carrello della colazione mi appresto a bussare alla porta del signorino Diego "Avanti" il permesso per entrare è arrivato così mi affretto ad entrare, con mia sorpresa lo trovo già vestito, sta finendo di mettersi la cravatta, con il suo completo gessato e di marca è l'uomo più bello del mondo, come faccio a dire di si? non potrei concludere niente se gli sto vicino, il mio cervello va in pappa, "hai pensato alla mia richiesta Jessica?" Mio Dio non mi abituerò mai a sentire il mio nome dalle sue labbra, annuisco solamente, preparo il tavolo della colazione "Sono onorata dalla sua richiesta signore, ma il mio ruolo in questa casa è pulire e cucinare, non posso lavorare nel suo ufficio non ho le qualità per farlo e non voglio metterla in ridicolo, devo rifiutare ma la ringrazio molto per la sua offerta" cerco di guardarlo per non sentirlo brontolare ma il suo sguardo di ghiaccio mi fa gelare il sangue, lo sapevo ora mi manderà via, prende una cartelletta sulla sua valigetta e me la porge, sono confusa ma la prendo, "guarda quello che c'è dentro" apro il fascicolo e leggo quello che dice, è il progetto che diceva, ci sono varie opzioni per la pubblicità, ma sono cose che non mi piacciono, mentre controllo il fascicolo lui si siede a bere il caffè, effettivamente la lettura mi porta un pò di concentrazione, quando alzo lo sguardo verso Diego, lui ha già finito di mangiare, "che idea ti sei fatta?" mi chiede e sembra veramente chiedere la mia opinione, "non è un tipo di approccio che userei io per gli articoli da festa" rispondo cercando di non offenderlo "e cosa faresti tu?" mi chiede nuovamente, pensandoci, chiudo gli occhi per un attimo, cosa pensi quando vedi palloncini e festoni? " I bambini, la pubblicità migliore per questa campagna sono i bambini, un compleanno decorato con tanti festoni, palloncini colorati, animali a forma di palloncini e palle di carta aperte come dei grossi palloncini, insomma questi articoli si usano per le feste, quelle che usate per beneficienza non rispecchiano molto la mia visione" ho parlato troppo, ero così concentrata in quello che volevo esprimere che solo ora mi rendo conto del suo sorriso, non che sia molto, sembra quasi una smorfia ma un piccolo sorriso per me " penso che la tua idea sia buona e se potessi metterla in pratica per me, saresti ripagata generosamente, non ti farò pressioni ma vorrei che questa campagna pubblicitaria fosse terminata, saresti così gentile da aiutarmi?" caspita questa si che è una richiesta di aiuto, come faccio a rifiutarmi "solo per questa volta?" chiedo, annuisce "va bene allora" rispondo, sembra soddisfatto della mia risposta, "vai a prepararti allora" cosa? che mi devo mettere? "non vorrai venire in divisa?" mi chiede, sembra divertito, annuisco e raccolgo i piatti per uscire dalla sua stanza, il cuore mi batte forte e più mi avvicino alla cucina e più mi rendo conto di essere stata manipolata, certo mi ha fregato con tutte le scarpe, sospiro "cosa c'è Jesy qualche altro problema?" chiede mia nonna "Credo di essere stata appena raggirata dal signorino Abuela, è riuscito a farmi acconsentire al suo progetto, me lo ha messo proprio sotto il naso e non ho saputo resistere, mi ha chiesto aiuto e non mi sono potuta rifiutare" lo dico lamentandomi, lei scuote la testa, "devo andare a cambiarmi devo andare con lui" sospiro, mi bacia la fronte come fa sempre "stai attenta piccola" con la sua benedizione mi vado a cambiare, non ho il tempo di mettermi a cercare qualcosa di decente, tanto sono sempre una governate, decido per un jeans chiaro accompagnato da una camicetta bianca e scarpe basse a ballerina bianche, mi sistemo la treccia che mi ero fatta questa mattina e prendo la borsetta, non mi trucco mai, anche perchè con il caldo che fa quì si scioglierebbe tutto sulla mia faccia, non è un look consono per un ufficio ma io non lavoro li... giusto? Questo dubbio mi viene spazzato via dallo sguardo di Diego, ovviamente accigliato, mi fa sentire in imbarazzo, ma non dice nulla ed entra in macchina, apro lo sportello davanti per sedermi con il suo autista Jordy, ma mi ferma, "Jessica devi salire dietro con il signorino" mi dice piano, scuoto la testa, "ma sono la sua governate" rispondo a bassa voce, "non fare discorsi e cammina dietro che è tardi" mi rimprovera, tutti della stessa pasta, si divertono a rimproverarmi dal momento che sono la più piccola di casa, sbuffo e mi apre lo sportello dal lato opposto a Diego. In auto l'aria sembra pesante, "ti vesti sempre così quando vai a scuola?" chiede e sembra arrabbiato, mi guardo ancora i jeans chiari sono elasticizzati e mi vanno perfettamente, non hanno strappi e niente, mentre la camicetta può sembrare un po trasparente ma ho messo la canottiera bianca sotto e non si vede niente che ha di male questo abbigliamento? "si, signore non mi piace vestirmi troppo succinta" gli dico e mi guarda sorpreso, cosa ho detto di male? non lo riesco a capire proprio, borbotta qualcosa di incomprensibile fra i denti e si gira dall'altra parte, guardo Jordy in cerca di aiuto, ma lui se la ride sotto i baffi, cosa c'è che non va con questi uomini? se voleva mettermi a disagio ci era riuscito perchè durante il viaggio ho cercato di coprirmi il più possibile con la mia borsa, con scarsi risultati ma ci ho provato.
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