Capii immediatamente che quella nave era li per noi. I nostri compratori scesero da cavallo, uno di loro prese i cavalli per le briglie e li consegnò agli uomini del carro; quello che sembrava il loro capo ci fece cenno di seguirlo in direzione della spiaggia. Nessuna di noi mosse un passo, urlò a gran voce ai suoi uomini, credo dandogli degli ordini. I cinque uomini si avvicinarono ognuno sollevò da terra una di noi e portandoci sulle loro spalle s'incamminarono... Fu il panico totale, iniziammo a dimenarci e ad urlare, era tutto inutile la loro presa era troppo potente per noi.
Arrivati alla riva c'era una piccola barca ormeggiata, ci appoggiarono delicatamente all'interno di essa. Due di loro si misero a remare in direzione della grande nave, eravamo terrorizzate e ci tenevamo abbracciate a vicenda, la grande nave si avvicinava sempre di più. Quella vela imponente sembrava invitarci a salire tanto era bella, era un vero peccato che appartenesse a quei mostri.
Giunti a fianco dello scafo qualcuno dall'alto fece scendere una scala di corda, il capo ci fece cenno di salire, stranamente Creola fu la prima ad alzari e ad iniziare la scalata. Eravamo tutte col viso rivolto all'insù, quando mi sentii invadere da una strana sensazione, sentivo qualcosa di potente dietro di me a cui non potevo resistere.
Mi voltai, due occhi (il resto del viso si vedeva poco, dato che era coperto da una maschera) di un azzurro intenso mi stavano fissando. Incrociai quello sguardo e, per un istante, fui invasa da sensazioni a me sconosciute ma molto belle; non riuscivo a capacitarmi su cosa mi stesse accadendo e rimasi immobile dinanzi a lui.
Domitia si rese conto che stava accadendomi qualcosa di strano, mise una mano sulla mia spalla scuotendola, per farmi ritornare in me e disse che ero la prossima a salire. Come un automa mi aggrappai alla scala e mi accorsi di quanto fosse traballante era di corda e non mi sentivo sicura di salirvi, alzai lo sguardo e vidi Creola in cima aiutata da un uomo a entrare dentro la nave.
Ero insicura avevo paura, uno di loro mi stava parlando ma non capivo una sola parola della loro lingua, rassegnata mi feci coraggio e iniziai la scalata. Sentivo che mi girava forte la testa, forse soffrivo di vertigini e non me ne ero mai accorta, non riuscivo più a salire e mi fermai a metà percorso.
Ero attaccata fortemente alla scala avevo paura di cadere, sentivo le urla degli uomini che sicuramente mi dicevano di proseguire, intorno a me girava tutto, la presa delle mie mani si affievoliva sempre di più, finchè non mollai...Stavo cadendo, mi rendevo conto di cadere ma non riuscivo ad aggrapparmi di nuovo per impedirlo.
L'impatto con l'acqua fu abbastanza violento da stordirmi, stavo andando sotto e credo che sarei annegata se due forti braccia non mi avessero afferrata e riportata in superficie. Quando riaprii gli occhi un viso stupendo era sopra di me e, dall'espressione che aveva, sembrava preoccupato.
Mi resi conto di essere tra le sue braccia, la sensazione di protezione che mi dava tutto ciò era stupenda. Le ragazze vennero accanto a me preoccupate per la mia salute, Valeria come al solito piangeva, le tranquillizzai dicendo che stavo abbastanza bene ma che non sarei riuscita in alcun modo a salire su quella maledetta nave.
Il mio salvatore credo che intuì ciò che stavo dicendo, senza pensarci due volte mi tenne stretta a lui con un braccio e con l'altro iniziò la scalata, mi resi conto che aveva veramente una forza sovraumana.