Il fuoco crepitava dolcemente nel camino, gettando ombre danzanti sui loro corpi seminudi. Marco sentiva il battito del suo cuore risuonare nelle orecchie come un tamburo primitivo, mentre Alessandro lo guardava con quegli occhi scuri che sembravano contenere tutti i segreti dell'eternità.
"Hai paura?" sussurrò Alessandro, le dita che tracciavano delicatamente la linea del collo di Marco, scendendo lentamente verso il petto dove il cuore batteva selvaggio.
"Dovrei?" Marco riuscì a rispondere, la voce roca per l'emozione che lo travolgeva come un'onda inarrestabile.
Alessandro sorrise, un sorriso carico di promesse peccaminose e di una tenerezza infinita. "Con me, non dovrai mai avere paura di nulla."
Le loro labbra si incontrarono in un bacio che fu come un sigillo, il suggello di un patto eterno tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Marco sentì che Alessandro diventava sempre più solido sotto le sue mani, come se l'intensità del loro desiderio lo stesse letteralmente richiamando in vita.
"Sei così caldo," gemette Marco contro le labbra del fantasma, le mani che esploravano avidamente ogni centimetro di quella pelle che profumava di muschio antico e di rose selvatiche.
"È il tuo amore che mi scalda," sussurrò Alessandro, iniziando a baciare il collo di Marco con una devozione che aveva del sacro. "Per due secoli ho camminato nel freddo eterno, ma ora... ora brucio come se fossi di nuovo vivo."
Alessandro fece scivolare Marco sul tappeto morbido, posizionandosi sopra di lui con la grazia felina di un predatore che ha finalmente catturato la sua preda. I capelli scuri del fantasma ricadevano come una cascata di seta sui loro volti uniti, creando un mondo privato illuminato solo dal riflesso delle fiamme.
"Voglio conoscerti," mormorò Alessandro, le labbra che scivolavano lungo la clavicola di Marco, lasciando una scia di baci che bruciavano come piccoli fuochi. "Voglio scoprire ogni tua reazione, ogni tuo gemito, ogni modo in cui il piacere dipinge il tuo volto."
Marco arcuò la schiena quando la bocca di Alessandro trovò il punto sensibile appena sotto l'orecchio, un gemito involontario che sfuggì dalle sue labbra. "Alessandro... non ho mai..."
"Lo so, tesoro mio," Alessandro si fermò, alzando il volto per guardarlo negli occhi. "Lo vedo nel modo in cui tremi sotto le mie carezze, nel modo in cui il tuo corpo risponde al mio tocco come se stesse imparando una lingua nuova. Ti guiderò io, ti mostrerò quanto può essere bello l'amore tra due uomini."
Le parole di Alessandro fecero sciogliere le ultime resistenze di Marco. Si abbandonò completamente a quelle mani esperte che sembravano conoscere il suo corpo meglio di lui stesso, a quella bocca che depositava baci come benedizioni su ogni centimetro della sua pelle.
Alessandro tolse lentamente gli ultimi vestiti che li separavano, ogni gesto pieno di una reverenza che trasformava quell'atto in qualcosa di sacro. Quando furono finalmente nudi l'uno di fronte all'altro, Marco sentì una vertigine che non aveva nulla a che fare con la paura.
"Sei perfetto," sussurrò Alessandro, le mani che tremavano leggermente mentre accarezzavano i fianchi di Marco. "Esattamente come ti sognavo ogni notte in questi due secoli di solitudine."
"Anche tu," riuscì a dire Marco, la voce spezzata dall'emozione. "Anche tu sei... impossibilmente bello."
Alessandro si chinò di nuovo su di lui, e questa volta i loro corpi si incontrarono senza barriere, pelle contro pelle, calore contro calore. Marco sentì ogni terminazione nervosa prendere fuoco al contatto, ogni carezza di Alessandro che accendeva zone del suo corpo che non sapeva nemmeno esistessero.
"Dimmi se ti faccio male," sussurrò Alessandro all'orecchio di Marco, la voce resa roca dal desiderio. "Dimmi sempre quello che senti, voglio che sia perfetto per te."
Marco annuì, incapace di parlare, perduto in un oceano di sensazioni che non aveva mai immaginato potessero esistere. Alessandro iniziò a muoversi con una lentezza esasperante, ogni gesto calcolato per dare piacere, ogni bacio posato nel punto esatto dove Marco ne aveva più bisogno.
"Ti amo," gemette Marco quando Alessandro iniziò a esplorare il suo corpo con una devozione che aveva del religioso. "Ti amo così tanto che mi fa male."
"Anch'io ti amo," rispose Alessandro, alzando il volto per guardarlo negli occhi mentre le sue mani continuavano la loro dolce tortura. "Ti amo con tutto quello che resta della mia anima dannata."
Il ritmo dei loro movimenti si fece più intenso, guidato da un istinto antico quanto l'umanità stessa. Marco si aggrappò alle spalle di Alessandro, le unghie che si affondavano in quella pelle che ora sembrava reale quanto la sua, mentre onde di piacere sempre più intense lo travolgevano.
"Non fermarti," supplicò Marco, la testa gettata all'indietro in un abbandono totale. "Ti prego, non fermarti mai."
Alessandro rispose intensificando le sue carezze, la bocca che trovava tutti i punti dove Marco era più sensibile, portandolo lentamente verso un culmine che prometteva di essere devastante. Il fuoco nel camino sembrava bruciare all'unisono con la passione che li consumava, le ombre che danzavano sui muri come testimoni silenti del loro amore impossibile.
Quando Marco raggiunse il culmine, fu come se tutte le stelle dell'universo esplodessero contemporaneamente nel suo corpo. Gridò il nome di Alessandro con una voce che non riconobbe come sua, mentre onde di piacere puro lo attraversavano dall'interno, cancellando per un momento ogni confine tra vita e morte, tra realtà e sogno.
Alessandro lo seguì poco dopo, il suo grido di piacere che si mescolò a quello di Marco in un'armonia perfetta, i loro corpi che si fusero in un unico essere mentre il mondo intorno a loro sembrava dissolversi nel nulla.
Rimasero abbracciati sul tappeto, i respiri che lentamente tornavano normali, le mani che si cercavano e si intrecciavano come se temessero di perdersi. Marco aveva la testa appoggiata sul petto di Alessandro, e poteva sentire il battito del suo cuore, forte e regolare come quello di qualsiasi uomo vivo.
"Come è possibile?" sussurrò Marco, le dita che tracciavano piccoli cerchi sul petto del suo amante. "Come puoi sembrare così vivo?"
"L'amore," rispose Alessandro, baciando dolcemente i capelli di Marco. "L'amore è l'unica forza abbastanza potente da vincere la morte, anche se solo temporaneamente."
Marco alzò il volto per guardarlo, vedendo nei suoi occhi una pace che non c'era mai stata prima. "Cosa significa questo per noi?"
Alessandro sorrise, una mano che si alzò per accarezzare il volto di Marco. "Significa che finché mi amerai, finché mi desidererai, potrò essere l'uomo che tocchi, che baci, che tieni tra le braccia. Significa che il nostro amore ha reso possibile l'impossibile."
"E quando non saremo insieme?" chiese Marco, una punta di preoccupazione nella voce.
"Tornerò ad essere quello che sono sempre stato," Alessandro si fece serio. "Un fantasma intrappolato tra due mondi. Ma ora avrò questi ricordi, queste sensazioni, questo amore vero da custodire per l'eternità."
Marco si chinò e baciò Alessandro con una tenerezza infinita. "Allora dovrò assicurarmi di amarti così intensamente da tenerti sempre vicino a me."
"Attento, Marco mio," sussurrò Alessandro contro le sue labbra, un sorriso malizioso che curvava la bocca. "Potresti finire per rimanere intrappolato nel mio mondo per sempre."
"Forse," Marco sorrise di rimando, stringendolo più forte tra le braccia, "è esattamente quello che voglio."
Il fuoco nel camino continuò a bruciare per tutta la notte, vegliando sui due amanti che avevano sfidato le leggi della natura e della morte per trovare l'uno nelle braccia dell'altro. E mentre Marco si addormentava tra le braccia di Alessandro, non sapeva ancora che quella prima notte di passione era solo l'inizio di un'ossessione che avrebbe cambiato per sempre il corso del suo destino.