Capitolo 2: La Casa dei Nuovi Fratelli

649 Words
Thomas si svegliò nel grande letto della sua nuova stanza, con il suono dei passi nei corridoi e il cinguettio degli uccelli che filtrava dalla finestra. La sensazione di essere lontano da casa era strana, ma allo stesso tempo emozionante. Non riusciva ancora a credere che fosse tutto vero: stava iniziando una nuova vita in questa casa enorme, con cinque nuovi fratelli che, in teoria, sarebbero diventati la sua famiglia. Si alzò, fece una doccia veloce, e cercò di riordinare i suoi pensieri. Pensava a Sirius, al modo in cui il maggiore lo aveva guardato il giorno prima, con una tensione che ancora non riusciva a spiegare. Ma per ora, doveva concentrarsi su ciò che lo circondava. Non era più solo, e il giorno seguente sarebbe stato un altro passo nel conoscere meglio i suoi fratelli. Quando scese le scale, il profumo del caffè e delle brioche fresche riempiva l’aria. Nella cucina, Teo stava già preparando la colazione, e lo salutò con un sorriso aperto. "Buongiorno, Thomas," disse, sempre allegro. "Vieni a mangiare, la colazione è pronta." Thomas sorrise e si avvicinò al tavolo. Mentre si sedeva, notò subito che Jake era già lì, intento a sorseggiare una tazza di caffè. Non lo guardò con curiosità, dato che si conoscevano già e avevano avuto modo di parlare il giorno prima. Anzi, lo guardò con quel calore familiare che caratterizzava la loro amicizia. "Ehi," disse Jake con un sorriso, abbassando la tazza. "Tutto bene? Non ti sei fatto schiacciare dalla casa, vero?" Thomas rise, sentendo subito che la sua presenza lì non era poi così strana. "No, niente paura," rispose. "Non è poi così male, una volta che ti ci abitui." Mentre Thomas e Jake chiacchieravano, gli altri fratelli si univano poco a poco. Andrea e Nick entrarono in cucina con un’espressione indifferente, i volti un po' più riservati rispetto a Teo e Jake. Nick si sedette senza dire nulla, mentre Andrea sembrava sempre distratto, come se avesse mille pensieri in testa. Poi arrivò lui: Sirius. La sua presenza non passò inosservata. Quando entrò in cucina, i suoi passi sembravano silenziosi, ma il suo carisma riempiva la stanza. Indossava una camicia scura, con i capelli biondi e scompigliati che gli cadevano sulla fronte. Quando i suoi occhi incontrarono quelli di Thomas, un fremito attraversò il corpo di quest’ultimo, un'attrazione che non riusciva a ignorare. Sirius gli lanciò uno sguardo rapido, ma il suo sorriso era breve e sfuggente, come se fosse consapevole di qualcosa che gli altri non vedevano. "Buongiorno," disse Sirius con una voce profonda e pacata, facendo un cenno con il capo verso Thomas. Thomas rispose con un sorriso, ma la sua mente era già distante. Ogni volta che lo guardava, c’era qualcosa di magnetico nei suoi occhi, una sorta di fascino silenzioso che lo metteva in difficoltà. Sirius si sedette al tavolo, all’altro lato, ma l’intensità di quella connessione non sembrava diminuire. La colazione proseguì in un’atmosfera tesa, con ogni parola pronunciata da Sirius che sembrava avere un peso maggiore rispetto a quelle degli altri. Teo cercava di distrarre la conversazione, ma Thomas non riusciva a smettere di pensare alla tensione che c’era tra lui e Sirius. Quel silenzio tra di loro, così carico di significato, non lo lasciava in pace. Jake, accanto a Thomas, percepiva questa tensione e si chiese cosa stesse passando per la testa del suo amico. Ma non disse nulla, forse intuendo che c’erano cose che Thomas doveva ancora affrontare da solo. Quando la colazione terminò, Teo si offrì di fargli fare un giro per la casa. "Vieni, ti mostro tutto. La casa è enorme, ci sono un sacco di posti da scoprire," disse con entusiasmo. Thomas lo seguì senza dire una parola, ma il suo cuore continuava a battere forte al pensiero di Sirius. Ogni sguardo di lui sembrava tenerlo in sospeso, e Thomas sapeva che sarebbe stato difficile ignorare quella sensazione.
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