La villa era immensa, molto più grande di qualsiasi casa in cui Thomas avesse mai vissuto. Mentre Teo lo guidava attraverso le stanze, gli raccontava aneddoti e storie sulla loro infanzia. Era evidente che Teo fosse il fratello più socievole, sempre pronto a rompere il ghiaccio con un sorriso e una battuta.
"Questa è la sala giochi," disse Teo, aprendo una porta che rivelava un enorme spazio con un tavolo da biliardo, una console per videogiochi e persino un flipper vintage. "Qui passiamo un sacco di tempo, anche se Jake è sempre il primo a monopolizzare tutto."
Thomas rise, immaginandosi Jake impegnato in una sfida accanita ai videogiochi. "Sembra il suo regno," rispose.
Teo annuì e lo condusse verso un altro corridoio. "E qui c'è il giardino d'inverno. Mia madre lo adora, è uno dei posti più tranquilli della casa."
Quando entrarono, Thomas rimase senza parole. Le grandi vetrate lasciavano entrare una luce calda, che illuminava le piante rigogliose e i fiori colorati disposti con cura. Era un luogo perfetto per rilassarsi, e Thomas sentì una strana sensazione di pace.
Mentre passeggiavano, Thomas sentì una voce familiare provenire dalla sala principale. Si girò e vide Jake, appoggiato a una delle colonne, che parlava al telefono con un’espressione seria. Quando si accorse di loro, Jake chiuse rapidamente la chiamata e si avvicinò con un sorriso.
"Vi state divertendo?" chiese, incrociando lo sguardo con Thomas.
"Sì, Teo è un'ottima guida turistica," rispose Thomas, cercando di nascondere il sorriso.
"Teo è sempre stato il chiacchierone della famiglia," commentò Jake con una risata. Poi guardò Thomas. "Ti va una partita a biliardo dopo? Ho bisogno di distrarmi un po'."
"Volentieri," rispose Thomas, felice di trascorrere del tempo con Jake, il suo amico di sempre.
Teo li lasciò poco dopo, promettendo di riprendere il giro più tardi. Jake e Thomas si diressero verso la sala giochi, dove iniziarono una partita. Le risate e le chiacchiere tra loro riempivano la stanza, creando un’atmosfera leggera che per un attimo fece dimenticare a Thomas il peso dei cambiamenti nella sua vita.
Mentre giocavano, un'ombra si allungò sulla porta. Thomas alzò lo sguardo e vide Sirius, appoggiato al telaio con le braccia incrociate. Il suo sguardo era intenso, e il modo in cui lo osservava fece accelerare il cuore di Thomas.
"Mi state escludendo?" chiese Sirius con un sorriso enigmatico.
Jake si girò e rise. "Non pensavo fossi interessato a queste cose, Sirius."
"Ogni tanto mi piace fare qualcosa di diverso," rispose Sirius entrando nella stanza. Prese una stecca e si avvicinò al tavolo da biliardo, fissando Thomas con un'espressione indecifrabile. "Ti va una sfida, Thomas?"
Thomas deglutì, sentendosi improvvisamente sotto pressione. "Certo," rispose, cercando di mantenere la calma.
La partita iniziò, e Sirius dimostrò subito la sua abilità. Ogni colpo era preciso, ogni movimento fluido, e Thomas non poteva fare a meno di notare quanto fosse sicuro di sé. Jake si sedette su un divano poco distante, osservando con un sorriso divertito.
Quando Thomas si avvicinò al tavolo per il suo turno, Sirius si piegò leggermente verso di lui. "Non lasciarti intimidire," disse a bassa voce, il tono caldo e quasi ipnotico.
Thomas sentì il viso scaldarsi, ma cercò di concentrarsi sul gioco. La tensione tra loro era palpabile, e Jake, seduto poco distante, sembrava percepire qualcosa, anche se non disse nulla.
Alla fine della partita, Sirius sorrise con aria trionfante. "Sei bravo, ma hai ancora molto da imparare," disse, lasciando la stecca sul tavolo. Poi si avvicinò a Thomas e gli diede una leggera pacca sulla spalla. "Alla prossima."
Quando Sirius uscì dalla stanza, Thomas si accasciò sul divano accanto a Jake, cercando di calmare il cuore che batteva all'impazzata.
"Ti mette un po' di pressione, eh?" chiese Jake con un sorriso.
Thomas si limitò ad annuire, sapendo che la sua attrazione per Sirius stava diventando sempre più difficile da ignorare.