capitolo tre

1278 Words
Dopo una lunghissima cerimonia e dopo aver imparato più o meno chi fosse chi. Siamo nella nostra camera, nemmeno vorrei esserci qui, a quest'ora starei a leggere i miei libri che mi ha regalato mio padre per i miei compleanni in camera mia con della musica in sottofondo. 《Eccoci qua.》dice Abel e apre la porta della camera, io la guardo agitata e la trovo piena di petali di rose e candele con un odore davvero pungente da farmi vomitare quasi. Mi prende a mo' di sposa ed io lo guardo male, mi mette giù dopo aver chiuso la porta e lo guardo per poi baciarlo sentendo il cuore che mi arriva in gola per l'agitazione, quando si separa da me io lo guardo e lui mi accarezza il viso e mi chiede ancora una votla《Ne sei sicura? Non voglio che tu ti senta costretta a farlo, possiamo farlo con calma, non c'è bisogno che tu corra così tanto.》dice ed io lo guardo e lo bacio, lui mi stringe a se e sento che il corsetto dell'abito inizia ad allentarsi e sento un brivido lungo tutto la schiena quando le sue mani calde mi toccano la schiena, inizia a baciarmi il collo e a morderlo ed io rimango immobile a non fare nulla come se fossi una statua di marmo.《Rose, vuoi veramente farlo? Se non vuoi puoi dirmelo.》dice ed io lo guardo e tolgo il vestito lui mi guarda, sciolgo i capelli e mi vado a sdraiare sul letto《Mi devi dire si o no. Non puoi fare così, non è facile nemmeno per me.》dice ed io lo guardo e mi metto seduta sul letto e lo guardo prendendo coraggio per dirgli《Vieni qui.》 gli tolgo la giacca e gli allento la cravatta, mentre lui si toglie la camicia d'un botto facendogli staccare i bottoni ed io guardo il suo fisico ben definito a due millimetri dalle mie labbra,《Abel, fammi ciò che vuoi.》dico guardandolo dritta negli occhi, mi prende in braccio facendomi allacciare le gambe intorno alla sua vita e inizia a baciarmi ancora in modo vorace inserendo anche la sua lingua calda e dolce che si intreccia insieme alla mia.《Sei davvero bella.》mi sussurra non prima di baciarmi sotto l'orecchio, mi fa stendere la schiena sul letto e mi guarda dall'alto sospirando e passandosi una mano sul viso. Si allontana da me e mi dice《Non posso farlo.》lo guardo confusa mentre mi riprendo dal tepore che aveva preso il mio corpo mentre era a contatto con il suo mentre ci toccavamo entrambi appassionatamente, ci guardiamo negli occhi e lui mi dice《So che magari sarebbe la scelta migliore farlo subito, ma io non voglio che tu soffra e ti penta dopo.》prende i suoi vestiti uscendo dalla stanza ed io rimango a fissare la stanza vuota mettendomi a piangere per la tristezza e per la rabbia inizio a lanciare degli oggetti a caso contro il muro, il tavolino in vetro che sta in mezzo alle due poltrone si rompe ed io urlo《VAFFANCULO.》decido di prendere tutte le pillole che ho lì per la rabbia ed mi addormento per terra vicino al letto con solo una coperta che mi copre. **** Al mio risveglio mi ritrovo nel letto, un vassoio pieno di dolci sul comodino e trovo Abel che guarda fuori dalla finestra aperta con una sigaretta tra le labbra, mi alzo dal letto e prendo il vassoio posandolo sul nuovo tavolino in vetro davanti il divano.《Buongiorno.》dico e prendo una sigaretta dal pacchetto sul tavolino《Accendino.》dico e lui mi guarda e me lo posa sulla mano, la accendo e Abel continua a guardarmi.《Cosa c'è?》gli chiedo e lui scuote la testa con ancora lo sguardo su di me, anche lui tiene una sigaretta fra le labbra e gli dico《Tieni.》dandogli un cornetto. Prendo il capuccino caldo e ne bevo un po' ed Abel mi dice《Ti chiedo scusa per ieri.》 faccio spallucce incrociando le gambe e lo guardo《Che vestiti mi metto io?!》gli chiedo e lui mi fà cenno verso l'armadio. Mi alzo dal divano e vado ad aprirlo《Che spreco.》dico vedendo un immensità di vestiti, prendo dei leggins e un reggiseno come le mutande che ho e poi una maglia nera larga.《Quella è mia.》 dice con la bocca piena indicando la maglia《Quindi?》dico io e lui sorride, entro in bagno e mi faccio una doccia. Esco fuori dalla doccia e mi vesto, mi asciugo i capelli per poi asciugarli.《Hai finito?》chiede Abel aprendo la porta《Si ecco. Non rompere.》dico e finisco di applicare l'olio sui capelli《Dai su.》dice e quando esco fuori dal bagno chiude in un botto la porta, sussulto e sospiro prendendo le pillole per il sole e mettendo la crema solare sul viso e sulle mani. Decido di aggiustare il letto e quando vedo Abel uscire dal bagno mi dice《Ci sono le serve per questi lavori.》faccio spallucce e finisco di sistemarlo in silenzio mentre lui continua a guardare fuori dalla finestra mentre fuma una sigaretta.《Questa sera andremo a cena dai miei.》dice annuisco e mi siedo sul letto《Dovrò vestirmi elegante?》chiedo e lui annuisce《Ci saranno altre persone anche, credo.》dice ed io sospiro mi sorride e si dirige verso l'armadio prendendo una maglia come la mia, toglie quella che aveva e infila questa che ha preso, prende dei jeans e distolgo lo sguardo cercando di non osservare molto il suo corpo praticamente perfetto. Mi giro credendo che abbia finito quando lo vedo tirarsi su i jeans e allacciarli, continuo a fissarlo rapita dalle montagne del suo addome fino a quando non si avvicina a due centimetri da me.《Ti piace guardarmi?》chiede ed io sospiro《Si?》chiede scuoto la testa agitata dalla situazione e mi metto a guardare da un'altra parte imbarazzata dal suo fiato sul mio collo,《Vogliamo uscire?》gli chiedo e lui sorride《Cosa ti và di fare?!》chiede《Una passeggiata.》gli dico andando ad aprire la porta, mi sorride e poi dice《Okay.》e lo aspetto finché non indossi i suoi anfibi《Dai muoviti.》gli dico e lui si alza chiudendo la porta. Camminiamo in silenzio lungo tutto il corridoio scuro senza finestra uscendo poi dalle scale esterne, rimango dietro di lui in silenzio guardandomi intorno finché non arriviamo sul giardino dietro casa dove ieri abbiamo festeggiato il nostro cosiddetto matrimonio. Vado verso l'altalena sull'albero e mi metto seduta, noto che le mie gambe non toccano a terra e sospiro iniziando comunque a dondolarmi da sola, Abel si siede sulla panchina di fronte all'altalena ed io mi imbarazzo guardandolo. Quando inizio ad aumentare velocità mi sembra di volare, riesco addirittura a vedere leggermente il lago in cui ieri Abel mi ha buttato ieri. Inizio a ridere quando vedo Abel scuotere la testa imbarazzato mentre fuma una sigaretta, scendo dall'altalena e vado verso di lui con il fiatone.《È stato divertente.》gli dico e sorrido quando lui mi allunga un bicchiere di succo《Che facciamo ora?》gli chiedo, lui ride e si alza《La casa è la tua.》dico in tono lamentoso《Andiamo dai.》dice alzandosi《Perfetto.》dico soddisfatta.
Free reading for new users
Scan code to download app
Facebookexpand_more
  • author-avatar
    Writer
  • chap_listContents
  • likeADD