Capitolo 1

1031 Words
Il suono assordante della sveglia mi destò dal mio sonno, volevo  interrompere quel frastuono infernale e cercai il telefono ancora con occhi chiusi, ma fu tutto inutile perché quel maledetto strumento non si trovava sul comodino ma era in carica poggiato sulla scrivania. Mi stiracchiai, contai fino a 3 e a malincuore abbandonai il tepore del mio letto, presi il telefono e intenta a spegnere quel suono infernale notai gli ultimi messaggi di Erica della notte precedente; > Sorrisi nel leggere, ero eccitata e felice per la sua conquista e dovevo assolutamente sapere tutti i dettagli. Misi la vestaglia in pile rosa consapevole che appena uscita dalla mia stanza ci sarebbe stato il circolo polare artico ad attendermi in corridoio, con tanto di pinguini! Appena varcai la soglia della cucina notai Francesca ,la mia coinquilina, già intenta a fare colazione; la seguii a ruota prendendo una tazza e il latte dal frigo. Non eravamo solite parlare di prima mattina, entrambe altamente detestabili soprattutto quando la sveglia suonava alle 6:45 del mattino, non ci scambiavamo nemmeno il buongiorno! Il tutto procedette secondo routine, finimmo il pasto in silenzio accucciandoci nelle nostre vestaglie e perdendoci nei nostri pensieri, sparecchiammo, ricevetti il solito rimprovero per aver lasciato la cialda dentro la macchinetta del caffè e poi a prepararci per l'università. Io e Francesca eravamo colleghe, frequentavamo lo stesso corso di giurisprudenza all'università di Catania, ma dopo quasi 5 anni di convivenza l'appellativo più consono era amiche e complici.  " Sissi! Apri tu a Maria?"  corsi alla porta per aprire al terzo membro del nostro team che abitava al piano di sopra ma quando vidi la sua faccia scoppiai in una risata fragorosa " Oh mio dio Mari, quante ore hai dormito?" " Sta zitta ti prego! Oggi ho un diavolo per capello e  non ho chiuso occhio per quella stronza di zanzara", gesticolava frenetica e disperata e non fece altro che alimentare le mie risate. Tornai in bagno per finire la mia opera di restauro facciale anche se cosciente di non avere molte speranze. Il mio viso era ceruleo e le occhiaie non sparivano sotto il correttore ma me ne sarei fatta una ragione, aggiunsi solo un po' di mascara e fui pronta. L'università distava circa 20 minuti da casa, il vento freddo mi colpiva il viso e mi costringeva a stringermi nel mio cappotto. Il clima non era mai particolarmente rigido a Catania ma ormai era Novembre inoltrato e io mi ritenevo particolarmente avversa al freddo. " Oh mio dio non ci credo siete puntuali!" ed eccolo qui il quarto membro del team, Erica Cileni l'unica persona al mondo che alle 8 del mattino riusciva non solo a compiere frasi di senso compiuto ma addirittura discorsi di intere ore! La guardai imbronciata per aver urlato in quel modo e lei di tutta risposta si sbellicò dalle ristate "scusa puffo, ma tu che sei puntuale è un evento storico dovevo urlare per forza!" " ti odio e non meriti la mia amicizia" alla mia affermazione tutte iniziarono a ridere e Francesca dal canto suo se ne uscì con un  " ma quanto sei melodrammatica!" Il resto del percorso fu tranquillo, ci immergemmo nel solito traffico mattutino che quel giorno era particolarmente intenso. In effetti era alquanto normale, il lunedì era giorno di mercato e già a quell'ora per strada si sentivano odori di formaggi stagionati o di pesce fresco. Non che fosse il miglior risveglio soprattutto quando le urla dei venditori ambulanti mi perforavano i timpani, ma era qualcosa di speciale e tipico e a me piaceva . Camminammo fino a quando non ci trovammo dinnanzi Villa Cerami, ossia la sede della facoltà. Avevamo ancora tempo per un caffè prima della lezione di penale quindi ci avviammo al bancone del bar dove si trovavano già altri nostri colleghi intenti a sorseggiare la loro dose di droga nera mattutina. " Ciao ragazze!" la prima a salutarci fu Simona, scambiammo saluti e baci e ordinammo i nostri caffè. "  Ehi bellezze!" accogliemmo la nuova arrivata con calore, era l'ultimo membro del nostro team, Claudia Baglio anche detta la ragazza fenomeno, era una tuttofare in piena regola! Cantava, ballava, recitava,lavorava e studiava se fossi stata nei suoi panni sarei morta d'infarto dopo la prima settimana di vita. " Ohi raga ma lo avete saputo che il prof Gautieri si è rotto il femore? Oggi dovrebbe esserci il sostituto e a quanto si dice viene da Milano!" le parole di Simona mi fecero strozzare con il caffè " Cristo! L'unico prof decente che ci capita in 4 anni e si rompe il femore è assurdo! " " Dai non disperare magari questo è meglio e se siamo fortunate è anche giovane e sexy!" Maria mi riservò uno sguardo ammiccante e mi fece sorridere, noi due eravamo le uniche due del gruppo ancora sul mercato e non perdeva occasione per andare a caccia ovviamente io ero sempre compresa nei suoi piani malefici. " Mari io non sono interessata ai vecchi come te!" lo dissi ironicamente e lei in risposta si portò una mano al petto con fare oltraggioso per poi scoppiare a ridere, " sei una stronza Sissi e poi a me non piacciono i vecchi ma quelli maturi!" La conversazione si chiuse a quella battuta e ci avviammo in aula. Generalmente non prendevamo i primi posti, ma purtroppo l'afflusso del giorno era enorme e non ne rimanevano altri quindi fummo costrette a sederci in prima fila. E tanti saluti ai dettagli dell'appuntamento di Erica! Sbuffai pesantemente e presi il portatile dalla borsa preparando il foglio word per gli appunti. " Buongiorno ragazzi" quella voce graffiante mi colpì particolarmente e quando alzai lo sguardo per capire da chi provenisse rimasi di sasso, un uomo sulla trentina si ergeva al centro dell'aula vestito di tutto punto con il suo completo blu notte, aveva in mano il manuale del corso e sfoggiava un sorriso ammiccante che avrebbe fatto sciogliere qualunque essere umano; ma ciò che mi colpì furono i suoi occhi, erano così chiari da sembrare due lastre di ghiaccio e  talmente freddi che un brivido gelido attraversò la mia spina dorsale
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