XXI. IL VIAGGIO IN OLANDALa nave era ancorata molto fuori del molo di Leith, cosicché tutti noi passeggeri dovemmo arrivarci con le barche. La cosa non fu affatto spiacevole poiché la giornata era sì nuvolosa e fredda, ma senza vento, e una leggera nebbia aleggiava sull’acqua. Non riuscivo a vedere lo scafo del vascello mentre mi avvicinavo, ma la robusta alberatura si ergeva diritta e brillante nel sole come una fiamma. La nave era un mercantile spazioso e comodo, con una prua però poco slanciata, e straordinariamente carico di sale, di salmone e di belle calze di lino bianco per l’Olanda. Al mio arrivo a bordo il capitano, un Sang, credo, di Lesmahago, un uomo cordiale e amichevole tutto sporco di catrame, mi diede il benvenuto, sebbene in quel momento fosse in preda a una grande agitazi