CAPITOLO 12

1843 Words
Mi guardai un'ultima volta allo specchio ammirando il meraviglioso abito che nonna Hayley aveva fatto fare su misura per me per il ballo. Al contrario di come speravo, ero leggermente in ritardo, speravo che Ruven non si arrabbiasse. Fra l'altro dovevo intrattenere le persone cantando delle canzoni e la band che suonava avrebbe creato la melodia che più desideravo per le varie canzoni. Meno male che Eirik si era offerto di preparare Evan, sennò avrei fatto più ritardo di quanto lo stessi facendo. Mi aveva detto che i vestiti li aveva fatti Ruven per tutti gli Alpha e i Beta, dicendo loro di far vestire il proprio branco con vestiti dello stesso colore del proprio branco. Il nostro era il branco della luna gialla, così tutti erano vestiti di giallo. Anche se il mio era color oro. Inoltre Eirik mi aveva detto che il mio abito era l'unico a non essere stato confezionato su richiesta di Ruven, ma di nonna. Infatti nessuno aveva visto il mio abito, ma penso che nonna lo abbia fatto a posta per far effetto sorpresa. Effettivamente appena lo vidi, quasi mi venne un infarto, era troppo bello anche per me, quasi non lo indossai per paura di sciuparlo solo mettendomelo addosso, neanche per andarci in giro. Oltre al vestito, nonna mi aveva regalato una delle sue catenelle dorate da mettere sui capelli che si abbinavano benissimo al vestito che era dello stesso colore, e ovviamente non potevano mancare le mie scarpe preferite, quelle con il tacco. Dello stesso colore del vestito, così da abbinare anche quello. Sinceramente mi sembrava anche tutto fin troppo esagerato per una festa dove io non avrei minimamente fatto parte, o almeno, avrei partecipato alla festa ma solo per intrattenere gli altri. Sbuffai sonoramente ed entrai nell'enorme salone dove tutti i branchi erano presenti. Appena aprì il grande portone, e feci un paio di passi, che risultarono rumorosi per via dei tacchi, all'interno del salone in stile classico, tutti posarono gli occhi sulla mia figura. Sentì dei sospiri, come se tutti fossero stupiti della mia presenza, o meglio, del mio abito. Al mio fianco vidi il palco dove io per tutta la serata avrei dovuto esibirmi, non persi altro tempo, e alzandomi la gonna, salì i pochi gradini. Da quell'altezza riuscì a vedere tutto il pubblico, mi concentrai bene per vedere dove fossero Evan ed Eirik, appena li trovai li diedi un'occhiata veloce e poi mi girai verso l'orchestra che aveva smesso di suonare, in attesa di una mia richiesta. Dissi loro velocemente che melodie dovessero suonare e incominciai subito ad intrattenere gli ospiti. Notai auto che tutti gli Alpha e i Beta erano vestiti molto elegantemente, tutti avevano una camicia e dei pantaloni neri, gli Alpha sopra la camicia, portavano un doppiopetto nero e del colore del branco, mentre i Beta portavano degli stessi colori del loro Alpha, però con un gilet sopra la camicia. I miei fratelli erano davvero stupendi, successivamente mi resi conto che anche Evan era vestito allo stesso modo, e ciò mi fece pensare che Ruven pensò anche ai suoi vestiti. Mi faceva piacere sapere che avesse fatto confezionare un abito uguale a loro. (Ruven) (Eirik e Evan) Successivamente, dopo aver osservato quasi tutti gli invitati, riuscì a scorgere anche lui, il mio compagno, con accanto Asael. Erano molto splendidi anche loro, nulla da dire. I loro colori erano neri, molto probabilmente loro facevano parte del Branco della Luna Nera. (Alpha) (Asael) Appena ripensai a tutto, sgranai gli occhi dallo stupore, lui era l'Alpha dell Branco della Luna Nera. Quasi smisi di cantare. Continuavano a ripetersi nella mia mente sempre le stesse parole, in una ripetizione senza fine... lui era l'Alpha del Branco della Luna Nera... -e quindi? Cosa c'è che non va?- forse la mia lupa Nelly non lo sapeva. Proprio a lui, al nostro compagno, avevano dato un soprannome, che lo rendeva pieno di fama dappertutto, ovunque andasse. Sapevo che l'Alpha dei quel branco, fosse uno dei più spietati, proprio per quel motivo diedero un soprannome proprio a lui. E la mia mente continuava a pensare e a cercare di capire se il significato di quel soprannome fosse vero, se tutto ciò che si diceva del suo conto fosse uno una storia inquietante che si raccontava ai bambini "cattivi" o fosse davvero così... chissà se avrei mai avuto l'occasione di poter scoprire come e cosa fosse davvero quell'uomo. -e quale sarebbe questo soprannome sentiamo?- oh Nelly, ti converrebbe non saperlo, solo a pronunciarlo e scoprire il suo significato ti farà rizzare il pelo, ti farà venire i brividi, avrai paura, il battito accelerato -oh ma dai! Sara così spaventoso come dici?- oh si, mia cara Nelly... ALPHA'S POV Vederla entrare con quel magnifico vestito dorato mi aveva fatto illuminare gli occhi. Sapere che così tante persone, specialmente uomini, la stessero guardando, fece suscitare in me un senso di gelosia, che con un mio solo ringhio, avrebbe fatto distogliere lo sguardo di tutti gli uomini sul corpo snello e formoso della mia compagna. Per tutta la serata aveva intrattenuto gli ospiti cantando, e sentire la sua voce per tutto il tempo, mi fece stare bene. Cercai comunque di non prestarle troppa attenzione, non volevo che notasse che per tutta la serata la stassi guardando. Il fatto che fosse su un palco, la rendeva più visibile agli occhi di tutti, ma fortunatamente era impegnata nell' intrattenere gli ospiti e ciò rese più tranquilla la mia serata. Se quella splendida donna, non avesse avuto nulla da fare, molti uomini sarebbero andati da lei e magari le avrebbero chiesto di ballare insieme, facendomi stare tutta la serata in allenta, nonostante io cercassi di ignorarla. Ormai la serata si stava per finire e piano piano tutti ritornavano nelle loro camere per potersi riposare -come avete passato la serata? Spero sia stata di vostro gradimento- si avvicinò l'Alpha Ruven . Sorrisi -certo, una sera magnifica, specialmente per via della deliziosa voce che ci ha accompagnato per tutta la sera- dissi indicando con il mio flute pieno di champagne la giovane ancora sul palco, e posai l'altra mano all'interno della tasca dei pantaloni che mi fasciavano benissimo le gambe muscolose. -sono contento che gli sia piaciuta la nostra signorina- sorrise ancora sorseggiando ancora la bevanda nel suo bicchiere. -Ruven- lo rimproverò il Beta, notai in quel momento che aveva in braccio il marmocchio di stamattina. Era davvero carino vestito come... suo padre? Aggrottai le sopracciglia, il moccioso ed bruno, ma da chi aveva potuto prendere il colore dei capelli? Scacciai via quei pensieri, e vidi i due uomini di fronte guardarsi in modo strano, forse l'Alpha lo guardava così proprio perché il Beta lo aveva rimproverato. Tutto ciò mi rese curioso, come mai si guardavano così? Forse stavano parlando con il contatto mentale. Poi vidi Ruven girarsi e guardare la donna sul palco, che subito salutò il pubblicò e lo ringraziò, augurando la buonanotte e una buona serata. Ahh, se solo avessi potuto avere una buona serata... di certo non potevo passare la notte con lei, e non avrei potuto cercare una donna con cui passarla, quindi di sicuro, dopo questa conversazione me ne sarei andato direttamente a letto. La vidi scendere dal palco e subito dopo essere raggiunta da un uomo che l'abbracciò subito con molto trasporto. Continuai a guardare ogni loro singolo movimento, pronto a sbranare l'uomo in caso avesse esagerato troppo con la sua vicinanza verso la mia donna. Poi mi rigirai verso gli altri uomini e il moccioso mi guardava male -lei è mia- disse per poi continuare ad osservarmi in malo modo. NARAH'S POV Appena Ruven mi disse di raggiungerlo per presentarmi a quell'Alpha, mi sbrigai a scendere dal palco, cercando ovviamente di non scivolare da quei pochi gradini che mi separavano dal pavimento. Alzai la gonna e mettendo un piede dopo l'altro e con calma riuscì ad arrivare sana e salva. Sospirai di sollievo, e quasi mi fece impressione da come si era alzato e abbassato il mio petto. -Narah, cuginetta mia, da quanto tempo- subito mi raggiunse un uomo, che riconobbi come mio cugino, aveva un odore buonissimo, come sempre, avevo moltissimi ricordi legati a lui e alle giornate a giocare insieme. Lo abbracciai trasportata da quell'affetto che mi mancava. Con Mikko non ci vedevamo spesso, e tendeva a mancarmi spesso, e quando ci incontravamo dopo tanto tempo, passavamo molte ore assieme come quando eravamo piccoli, dopotutto lui aveva solo qualche hanno in qui di me. Mi staccai leggermente da quell'abbraccio, giusto per vederlo meglio negli occhi -come stai Mikko? E gli zii?- chiesi subito son un sorriso che avrebbe detto molto. -stiamo tutti bene, Nonno Zahyden, nonna Kalila, i miei genitori, stiamo tutti bene, voi? Mi concederesti un ballo?- chiese ancora, porgendomi la mano, con il palco rivolto verso l'alto. Feci un sorriso ancora più grande -grazie, noi stiamo tutti bene, ti ringrazio per l'offerta ma adesso dovrei raggiungere Ruven, lo hai già visto?- chiesi indicando con l'indice il gruppo di uomini. Mikko rise facendo vedere quei suoi denti bianchi perfetti -si, ci ho già parlato, allora ti saluto, per il ballo lo rimandiamo a domani allora- disse facendomi l'occhiolino. Ridacchiai -si- annuì e mi diressi in fretta da Ruven che mi stava aspettando. Speravo che non mi avrebbe detto qualcosa davanti agli ospiti. -oh, Alpha Ruven, gli presento mio fratello, che come sapete è mio Beta, e la sua famiglia, Tauriel e mia nipote e Aiyana- presentò l'Alpha ai miei fratelli. La compagna di Asael si inchinò e così anche la loro figlia, che fra l'altro assimigliava tantissimo alla madre -piacere- disse la donna -il piacere è tutto nos...- -oh figlia mia! Sei stata bravissima stasera! E sei splendida- arrivò mia madre che mi prese il viso fra le sue mani. Con i suoi arrivo aveva interrotto Ruven, che fra l'altro, ci stava guardando male. Non era mica colpa mia se mamma si era presentata così dal nulla, che ne sapevo che sarebbe arrivata per disturbarci. Sorrisi gentilmente a lei -mamma anche tu sei meravigliosa- ed era vero, indossava anche lui un abito dorato, ma più adatto ad una donna della sua età, secondo me. -Alpha Orvar, le presento la mia famiglia- disse indicandoci con la mano -mia madre, mio padre, mia sorella- mi inchinai -e come già sapete mio fratello e mio nipote- finì con le presentazioni. -piacere- sorrise l'uomo di fronte a noi, avevo capito solo adesso some si chiamava, Orvar... ma sapevo benissimo che non era quello il soprannome con cui tutto lo chiamavano. -mamma!- mi corse in contro mio figlio che presi per mano sorridendo. -tesoro- gli scompigliai i capelli e si mise a ridere. -l'Alpha ha apprezzato molto le tue canzoni, specialmente la tua voce- mi informò mio fratello. Quelle parole mi fecero bloccare, rimasi di pietra. Non so per quale motivo ebbi questa sensazione, lo guardai è l'unica cosa che feci, fu inchinarmi -grazie, ora con permesso, vado a mettere a letto Evan- mi girai e me ne andai, senza dire una sola parola, talmente ero diventata improvvisamente tesa.
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