CAPITOLO 10

1658 Words
-mamma, mamma! Guarda! C'è lo zio!- esclamò entusiasto Evan continuando ad essere agitato, e non smettendo di muoversi sul posto e indicando il gruppo di uomini che erano appena entrati nel campo dove dovevano essere svolte le Olimpiadi. Erano appena entrati gli Alpha, avevo notato subito la loro differenza di età. Ovviamente tutti avevano età diverse, alcuni più giovani, altri più grandi, molto probabilmente prossimi alla "pensione". Gli Alpha adulti, che avevano un successore, un'erede, un figlio o una figlia, all'età di quasi 50/60 anni andavano già in pensione, lasciando il posto al figlio che poi avrebbe guidato lui il branco. Infatti erano più giovani che "vecchi" e propio quest'ultimi, avevano deciso comunque di partecipare a queste Olimpiadi. -si tesoro, l'ho visto- dissi accarezzandogli i capelli, mi recava una tenerezza vederlo così concentrato e felice di essere lì. Inoltre mi riempiva il cuore vederlo fare il tifo per suo zio. La prima prova era una gara di corsa, in forma lupo, non so bene quanti metri fossero, ma era una prova con anche degli ostacoli. Li vidi che si sistemavano ai loro posti e prepararsi per poi aspettare il via. Suonarono le trombe e tutti i lupi cominciarono a correre, creando ad alcuni un vuoto allo stomaco, creato dalla suspance e agitazione dal sapere chi fosse il vincitore della prima gara, e chi invece gesticolava e alzava la voce, creando scompiglio, per tifare il proprio Alpha. -si! Zio! Vai così!- gridò il piccolo sulle mie gambe. Ruven era arrivato terzo. Avrei scommesso su tutto quello che avevo, che fosse arrabbiatissimo per non essere arrivato primo. Secondo me anche se era stato il terzo era comunque un posto sul podio. Quantomeno non era arrivato ultimo. Ero certa che sarebbe arrivato primo in un altro torneo. Il lupo che aveva vinto invece era fiero di se. Si vedeva dal suo portamento che era un presuntuoso e orgoglioso. Essendo in forma lupo non sapevo chi fosse... se per questo non sapevo nemmeno di conoscerlo. Il lupo vincitore, si prese la medaglia chinando il muso, permettendo all'uomo di mettergli il premio. E così fecero anche il secondo arrivato e Ruven. Non conoscevo molti Alpha, quelli con cui avevo avuto l'onore di incontrare, erano alcuni alleati del nostro branco, e Ruven me li presentò solo perché, il giorno in cui erano venuti a farci visita tempo prima, era di buon umore. Conoscevo ovviamente l'Alpha della luna Verde, ex branco di nostra nonna e nostro zio. Il capo branco era nostro cugino Mikko, nipote di zio Zahyden. Zio aveva avuto solo lui come nipote. Nostra nonna, invece, che aveva avuto due figli, nostro padre, Ivan e Francis. Papà si era sposato con mamma, si erano incontrati mentre lui andava a girovagare per il territorio. I miei nonni materni erano dei semplici contadini. Avevano una piccola fattoria al di fuori del paese, e papà aveva avuto la fortuna di incontrare la sua compagna Marlys, proprio nel suo territorio, a differenza di tanti altri lupi che spendevano tutta la loro vita in giro per il mondo, in cerca del proprio compagno. Mentre zio Francis, aveva trovato la sua compagna in un altro branco, quando era andato a far visita ad un suo amico. Poi si sposarono anche loro, ed ebbero due splendide gemelle, Dorey e Doris. Ecco, questa è la storia della mia famiglia. I nostri nonni paterni invece vivevano in una piccola e modesta casetta fuori paese. Nonna diceva spesso che si trovava bene lì. Per lei era importante avere il nonno affianco, e questo mi scaldava il cuore ogni volta che lo diceva. Ripensando a tutta la loro vita, a ciò che aveva vissuto la nonna, mi resi conto che fossero vecchi e anche loro da un momento all'altro se ne sarebbero andati via, sicuramente lasciandoci un vuoto dentro. Dopotutto loro avevano vissuto molte emozioni ed esperienze, non sempre positive, ma la loro vita l'avevano vissuta, e nel momento in cui sarebbe arrivato il loro momento, io sarei stata al loro fianco. Dopotutto i nonni, avevano scritto loro la storia del nostro branco, la storia che tutti conosciamo e che tutti raccontano i propri figli, proprio per farci conoscere la storia è l'inizio del nostro branco. Avevo il suo stesso dono, e ciò rendeva me, la nipote a cui lei era più legata. Ruven ed Eirik erano anche loro molto affezionati ai nonni, ed eravamo fieri di loro. La storia era famosa ormai è veniva raccontata a tutti, non c'era persona che non conoscesse la storia dei miei nonni. Mi riscossi dai miei pensieri e mi accorsi che Evan non era più sulle miei gambe, mi girai a destra e poi a sinistra nella speranza di trovarlo. Eirik non era più affianco a me. Per un attimo mi calmai pensando che fosse con lui, ma appena vidi mio fratello ritornare con qualcosa in mano mi affrettai a corrergli incontro. -dov'è Evan?- chiesi agitata. -non lo so, era con te- alzò le spalle e cominciò anche lui a guardarsi attorno. Un brivido mi percorse la schiena, sentivo che qualcosa non andava. Continuai a guardarmi attorno. Guardai in campo, dove i lupi stavano facendo il combattimento corpo a corpo. Mi venne un colpo, cosa ci faceva Evan in mezzo al campo -EVAN!- urlai con il cuore in gola, poteva farsi seriamente male. Era in mezzo al campo e se un lupo gli fosse saltato addosso, senza volerlo, si sarebbe davvero fatto male. Presi a correre più veloce che potevo, di fretta a furia, scesi le scale che sorreggevano gli spalti, facendo sì che la visuale fosse miglirore su tutto il campo. -EVAN!- continuai a correre a perdifiato, cercando di schivare le persone che mi intralciavano il passaggio, ma ogni tanto tiravo delle spallate senza volerlo. Lanciai uno sguardo al campo, e vidi i due lupi lottare vicini ad Evan, ma fortunatamente vidi un lupo nero, pararsi di fronte a lui per proteggerlo. Non era mio fratello, lo avrei riconosciuto. In ogni caso lo avrei ringraziato per aver cercato di proteggere Evan. In lontananza vidi arrivare anche Jin, e feci un sospiro di sollievo. Vidi che lo afferrò per la maglietta e lo trascinò lontano da la. Corsi ancora finché non arrivai in campo e raggiunsi Evan e Jin. Abbracciai Evan stritolandolo fra le braccia per via della paura. Stavo tremando per la troppa agitazione, il cuore ormai mi usciva dal petto. Cercai di prendere grossi perspiri per calmarmi, mi mancava l'aria dopo tutta quella corsa. Ruven ed Eirik si avvicinarono, come anche il grande e grosso lupo che aveva inizialmente protetto Evan. Guardai Jin di fronte a me, avevo notato che anche lui aveva il respiro affannato, molto probabilmente era arrivato il prima possibile. Inspirai ancora profondamente, e fu lì che sentì un buon profumo. Mi staccai dall'abbraccio di Evan, e annusai l'aria un paio di volte, poi mi girai a destra e sinistra, per capire da dove derivasse quel profumo. Mi girai, e guardai dietro di me. Incontrai due occhi rossi. Rimasi di sasso. No, non ci potevo credere. Davanti a me si trovava un grande e grosso lupo, quello che capì essere il mio compagno. Ringhiò, facendomi tremare, non me lo sarei mai aspettata. -e tu dov'eri quando Evan è fuggito?- sbuffò Ruven. Subito spostai il suo sguardo verso di lui, non sopportavo lo sguardo di quel lupo, non riuscivo a sostenerlo. Speravo solo che Ruven ed Eirik non si fossero accorti di nulla. Lo fulminai con lo sguardo e mi alzai in piedi tenendo la mano di Evan, che ancora troppo spaventato come me, non disse una parola. Aveva pianto fra le mie braccia, ma si era calmato dopo un paio di minuti. Sentimmo un ringhio da parte dell'Alpha per poi si girò per andarsene, feci un passo in avanti -aspetti!- cercai di farlo fermare, lo vidi girarsi per poi guardarmi. Ricambiai lo sguardo del lupo, o meglio dire, il mio compagno -grazie mille Alpha- e mi inchinai, come segno di ringraziamento. Lo vidi ammiccare con il muso verso di me sbuffando con il naso, per poi proseguire per andarsene via. Non sapevo cosa volesse dire con quel gesto, ma cercai di non dare troppo peso alla cosa. Ed infine mi girai verso Jin e gli accarezzai il muso, era arrivato il prima possibile, per proteggere mio figlio. Sospirai pesantemente -e grazie anche a te Jin- gli feci degli altri grattini e poi un bacio sul muso, ricambiato da delle leccate sulla faccia. Per poi andarmene via seguita da Evan, che però era distante da me di alcuni passi. Ritornai agli spalti. E adesso cosa avrei fatto? Avevo appena trovato il mio compagno, e non avevo intenzione di parlarne ad Eirik, ne tantomeno a Ruven. Non sapevo cosa fare, non sapevo nemmeno cosa aspettarmi da questa cosa. Avrei dovuto aspettare il primo passo da lui? Avrei dovuto farlo io? Facevo bene a non dire nulla ai miei fratelli? Cosa avrebbero detto se l'avessero saputo? E cosa avrebbero detto quando lo avresti ero scoperto? Ed io che fine avrei fatto? Sarei andata nel suo branco o semplicemente sarei rimasta qua con i miei fratelli? Generalmente la donna seguiva il compagno, e quindi io avrei dovuto lasciare il mio branco. E non sapevo nemmeno che Alpha fosse quello lì, e nemmeno da dove venisse. E lui che avrebbe detto? Chissà cosa avrà pensato di me... e di Evan... e il mio compagno avrebbe accettato Evan? Lo avrebbe considerato anche lui figlio suo? La testa era piena di domande che per ora erano senza risposta. Ma dopotutto cosa mi interessa? Ero rimasta viva e vegeta fino a quel momento, non avevo bisogno di un compagno, cosa mi interessava di cosa avesse pensato il mio compagno di me... a me non interessava, o almeno, cercavo di convincermi che non mi sarebbe interessato, e avrei continuato a stare sola e indipendente, propio come ero sopravvissuta per i miei 22 anni di vita, non avevo affatto bisogno di lui.
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